Fame di mamma. Dalla comunità mamma-bambino alla casa dei sogni: la storia di Carla, Giulia e Marco

Il percorso di una famiglia che ha trovato sostegno e fiducia nella Family House di Ai.Bi., grazie al lavoro delle educatrici e al progetto di adozione a distanza

Tutti nella vita abbiamo provato, almeno una volta, la sensazione di non farcela o ci siamo sentiti una causa persa perché incappiamo nelle stesse situazioni ripetutamente, o ancora non riusciamo a sentirci abbastanza forti per affrontare da soli una situazione.
In queste occasioni la cosa che ci fa davvero bene è avere qualcuno accanto, meno coinvolto di noi dal problema, che innanzitutto ci ascolti, che non ci giudichi  che ci aiuta a vedere delle strade dove noi di solito vediamo solo muri insormontabili.
Questo è quello che è capitato negli ultimi mesi, in una delle comunità mamma-bambino della Family House, a mamma Carla e ai suoi due bambini, Giulia di 11 anni e Marco di 9 anni.

La storia di Carla e dei suoi bambini

Mamma Carla non ha avuto una vita facile sin da piccola e, quando da grande, ha provato a crearsi la sua famiglia purtroppo si è ritrovata a rivivere insieme ai suoi figli molte delle esperienze che aveva vissuto da figlia: numerosi traslochi, problemi economici e per finire anche litigi in cui, oltre a parole forti, spesso sono volati anche schiaffi. Anche Giulia e Marco hanno risentito di questa instabilità, e proprio per loro, per permettergli di crescere in un ambiente diverso, che Carla ha chiesto aiuto ai servizi sociali del suo territorio quando si è resa conto di non farcela più da sola.
Non è stato semplice per Carla, Giulia e Marco rimettersi in gioco in una relazione di fiducia con degli sconosciuti, dopo essere stati traditi dalle persone più care, dalle quali sarebbe stato naturale essere protetti. Ci sono stati momenti in cui Carla avrebbe voluto mollare, perché il papà dei suoi bambini non c’era neanche per le questioni burocratiche o pratiche, come pagare la mensa dei bimbi, acquistargli un paio di scarpe e portarli dal dottore. Anche Giulia e Marco hanno risentito del disinvestimento del papà e in alcune occasioni hanno urlato forte la loro delusione, e hanno sfogato la loro rabbia sugli oggetti o verso le figure educative in comunità.
Le educatrici però hanno capito la loro storia, non hanno preteso fiducia gratuita, ne hanno giudicato le loro emozioni. A piccoli passi, come disse il Piccolo Principe, si sono avvicinati ogni giorno di più. Si sono fatte conoscere e apprezzare. Giulia e Marco hanno capito che anche se era difficile per loro rispettare le regole, stavano meglio quando seguivano i consigli delle educatrici.
Carla ha trovato nella coordinatrice e in ogni singola educatrice un posto sicuro per ripararsi e rinforzarsi come donna e come mamma. Si è sentita per la prima volta ascoltata davvero nella sua vita e ha sentito che qualcuno credeva davvero in lei anche se non era perfetta.
Quando un mese fa è arrivata la conferma del loro trasferimento a mamma Carla sono un po’ tremate le gambe, e anche Giulia e Marco si sono un po’ agitati perché per quanto fossero felici di andare a vivere in una casa tutta loro, avevano un po’ paura di ritrovarsi da soli e di non essere ancora abbastanza forti per gestire tutto. Ancora una volta però l’equipe ha ascoltato le loro paure, è stata accanto a loro pazientemente per permettere di vedere quanto erano cambiati e quanto erano cresciuti dal loro ingresso in comunità. Come oltre a emozionarsi, avevano imparato a comunicare le loro emozioni, a chiedere aiuto alle persone giuste, a occuparsi ognuno del suo pezzetto, piccoli di crescere e la mamma di proteggerli. E questa crescita sarebbe stata loro patrimonio per sempre.

Il biglietto di saluto della piccola Giulia

Questo paziente lavoro di supporto, svolto spesso in silenzio, è stato colto da tutta la famiglia, e così a una settimana dalle dimissioni, la piccola Giulia ha voluto creare un piccolo ricordo da lasciare a ciascun educatrice, un biglietto personalizzato da aprire il giorno della loro “festa di buona vita”. Giulia ha scelto dei biglietti di colori diversi per ciascun educatrice, un simbolo che lei associava ad ognuna di loro, e soprattutto ha voluto tradurre, esprimere a parole sue tutta la sua gratitudine, e il bene che ha iniziato a provare in questi mesi per ognuna di loro. Giulia ha colto tutti gli strumenti che l’equipe le ha passato e ha ringraziato per ogni singolo sorriso con cui è stata accolta, per ogni volta che le hanno tenuto la mano perché stava poco bene, per le mille attività in cui è stata coinvolta e che le hanno fatto vedere quanto fosse una bimba curiosa e intraprendente e, soprattutto, ha voluto ringraziare per il più bello dei regali che potesse mai immaginare: tornare a casa con la sua mamma e suo fratello, in un posto che non le desse solo un tetto sulla testa, ma anche tutta la protezione, il calore e l’amore che i bambini necessitano.
Anche Marco ha voluto salutare e abbracciare ogni educatrice e mamma Carla prima di prendere la porta della struttura per l’ultima volta, ha voluto lei lasciare un messaggio all’equipe: “Grazie per aver creduto in me, per non avermi considerato una causa persa. Ora sento che posso farcela anche da sola con i miei bambini”.
Questi momenti fanno bene non solo a chi ci saluta, ma anche a chi resta per un pezzettino di strada da fare ancora insieme e deve ancora trovare la forza per insistere e pedalare più forte; e anche a tutto il personale educativo che ogni giorno cerca motivi per continuare a credere nei miracoli, quelli veri fatti dagli uomini ogni giorno.

Un’Adozione a Distanza in Italia

Sostieni anche tu le attività del progetto Fame di Mamma, che Ai.Bi. porta avanti in Italia, a sostegno delle strutture che ospitano: i minori in comunità familiari, i bambini con le loro madri nelle comunità mamma- bambino e negli alloggi per l’autonomia e gli adolescenti in necessità. Puoi farlo con un contributo di appena 10 euro al mese, aderendo al progetto “Adotta a distanza una famiglia in Italia”. Scopri come fare QUI.
E ricorda: le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali