Fame di Mamma. Odette e Giovanna: il coraggio di rinascere insieme

Odette e Giovanna erano state accolte nella comunità dopo che, alla nascita, la piccola era risultata positiva alle sostanze stupefacenti. Il giudice aveva stabilito la necessità di monitorare la situazione per capire se la madre fosse in grado di prendersi cura adeguatamente della figlia

Era fine luglio di un anno fa, quando abbiamo conosciuto Giovanna, una neonata di poco più di due mesi, dal colorito ambrato e gli occhi di un grigio intenso, e sua madre, Odette, una ragazza di appena vent’anni di origine marocchina ma nata e cresciuta in Italia.
Odette e Giovanna erano state accolte nella comunità dopo che, alla nascita, la piccola era risultata positiva alle sostanze stupefacenti. Il giudice aveva stabilito la necessità di monitorare la situazione per capire se la madre fosse in grado di prendersi cura adeguatamente della figlia. Questo era l’inizio di un percorso complesso, fatto di scoperte, sfide e conquiste, che ha visto Odette crescere insieme a sua figlia, grazie anche al supporto ricevuto nella comunità.

La storia di Odette

Odette era scappata di casa a diciotto anni, dopo essersi innamorata di Giorgio, un uomo dieci anni più grande di lei, che vedeva come il suo “principe azzurro”. Cresciuta in una famiglia marocchina poco integrata nel contesto italiano, Odette sognava la libertà e l’indipendenza, e desiderava poter esprimere il suo talento artistico, particolarmente nel mondo della moda. Le sue prime creazioni erano capi che combinavano l’eleganza e i colori delle stoffe marocchine con lo stile europeo, ma le restrizioni familiari le avevano impedito di esplorare appieno questa sua passione.
Quando incontrò Giorgio, Odette vide in lui la possibilità di liberarsi da quelle costrizioni. Con lui, fuggì da casa, immaginando una vita di successi professionali e felicità personale. Tuttavia, ben presto, il sogno si trasformò in incubo. Giorgio, che inizialmente le appariva come l’uomo forte e risoluto che avrebbe potuto salvarla, si rivelò coinvolto in attività illegali e l’uso di sostanze stupefacenti divenne parte integrante del loro stile di vita. Odette, affascinata dalla libertà che sembrava offrirle, iniziò a far uso di droghe, convinta dalle parole di Giorgio che le sostanze avrebbero stimolato la sua creatività e mantenuto il suo aspetto giovane e attraente.

La scoperta della gravidanza

Quando Odette rimase incinta di Giovanna, la sua vita non cambiò subito. Giorgio minimizzava i rischi, sostenendo che l’uso sporadico di cocaina non avrebbe danneggiato il nascituro. La giovane madre, senza un’adeguata informazione e fidandosi ciecamente dell’uomo, non cercò assistenza medica fino alla trentesima settimana di gravidanza, quando uno svenimento improvviso la portò al pronto soccorso.
Lì, i medici la sensibilizzarono sui rischi legati al suo stile di vita e sulla necessità di prendersi cura della sua salute e di quella del bambino. Fu in quel momento che Odette iniziò a rendersi conto delle sue condizioni e del fatto che Giorgio non era l’uomo che avrebbe potuto proteggerla. La scoperta che il loro figlio sarebbe stato una femmina, e non il maschio tanto desiderato da Giorgio, peggiorò ulteriormente la situazione. Giorgio divenne sempre più distante, lasciando spesso Odette sola. Fu una vicina di casa ad accompagnarla in ospedale la notte in cui iniziò il travaglio, e Giorgio vide la sua primogenita solo il giorno dopo la sua nascita.

L’ingresso in comunità

Al momento della nascita, le analisi rilevarono la presenza di sostanze stupefacenti sia nel corpo di Odette che in quello della piccola Giovanna. Il giudice intervenne immediatamente, impedendo a madre e figlia di lasciare l’ospedale insieme e disponendo il loro inserimento in una comunità mamma-bambino per valutare le capacità genitoriali di Odette. Questo evento rappresentò per Odette un punto di svolta: iniziò a prendere consapevolezza dei suoi errori e della necessità di cambiare per il bene della sua bambina.
L’ingresso in comunità non fu facile. Odette era diffidente, segnata dalle numerose delusioni vissute nella sua giovane vita, ma pian piano, grazie alla gentilezza e alla pazienza delle educatrici, iniziò a sentirsi accolta. Il sostegno ricevuto le permise di riflettere sulle sue scelte passate e di liberarsi dal senso di colpa per gli errori commessi durante la gravidanza. Le educatrici e la psicologa le offrirono gli strumenti per comprendere che il suo comportamento era il risultato delle sue mancanze e delle difficoltà vissute durante la sua crescita.

Il percorso di rinascita

Grazie al sostegno della comunità, Odette iniziò un percorso di trasformazione, sia come donna che come madre. La nascita di Giovanna la riportò in contatto con i suoi sogni e le sue aspirazioni. Decise di abbandonare definitivamente l’uso di sostanze, compreso il fumo, e si dedicò completamente alla sua bambina. Nonostante le difficoltà iniziali, riuscì a costruire una relazione sempre più forte e sintonizzata con Giovanna, imparando a comprendere e rispondere ai bisogni della piccola.
Il primo grande passo nel loro percorso arrivò quando Giovanna compì un anno e iniziò a frequentare il nido comunale. Questo permise a Odette di ritagliarsi del tempo per sé stessa e di riprendere in mano i suoi studi. Durante l’estate, Odette riuscì a diplomarsi come modellista, coronando uno dei suoi sogni. Grazie a uno stage presso una ditta di confezionamento abiti, le venne offerta una borsa lavoro, che le consentirà di contribuire alla creazione di una linea di abbigliamento tra il moderno e l’etnico, combinando le sue radici marocchine con il suo amore per la moda europea.

Un futuro promettente

Nonostante i progressi compiuti, il cammino di Odette non è ancora finito. Ha ancora bisogno del sostegno delle educatrici e della comunità per rafforzare la sua autonomia e prevenire eventuali ricadute. Tuttavia, la trasformazione che ha compiuto è evidente. Da giovane donna insicura e confusa, sta diventando una madre forte e consapevole, capace di prendersi cura di sua figlia e di sé stessa.
Anche la piccola Giovanna sta crescendo serenamente, rispettando tutte le tappe dello sviluppo. Da qualche settimana ha iniziato a camminare con sicurezza nella comunità, esplorando il mondo con curiosità e vivacità.
Odette e Giovanna hanno ancora molta strada da percorrere, ma siamo certi che, con il sostegno giusto, riusciranno a costruire una vita serena e piena di soddisfazioni. Continueremo a tifare per loro, finché non le vedremo uscire dalla comunità per trasferirsi nella loro casa definitiva, un luogo che, come loro, sarà colorato, speciale e pieno di creatività.

Un’Adozione a Distanza in Italia

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