Fame di Mamma. La piccola Sofia, finalmente, poteva giocare liberamente, senza più paura

Dopo l’ennesima lite con il marito, Laura sentì che era arrivato il momento di cambiare. Con il cuore in gola e un coraggio ritrovato, contattò i servizi sociali che organizzarono un intervento immediato, trasferendola con Sofia in una comunità per mamme e bambini

Laura e la sua piccola figlia, Sofia, vivevano in un appartamento modesto. Ma quella casa non era solo un rifugio fisico: era un luogo segnato dalla paura e dalla sofferenza. Laura si trovava intrappolata in una relazione violenta con il marito, un uomo che un tempo aveva amato, ma che ormai era diventato un estraneo. Lui esercitava un controllo totale su di loro: Laura non poteva fare la spesa, uscire da sola o prendere decisioni senza il suo consenso.

Il momento di cambiare

Dopo l’ennesima lite, Laura sentì che era arrivato il momento di cambiare. Con il cuore in gola e un coraggio ritrovato, contattò i servizi sociali, che organizzarono un intervento immediato, trasferendola con Sofia in una comunità per mamme e bambini. Quel luogo offriva rifugio e supporto a donne in situazioni simili. Era un passo difficile, ma necessario.
Arrivate alla comunità, furono accolte con calore e comprensione. Laura trovò un ambiente sicuro, popolato da altre madri che avevano vissuto esperienze simili, dove poteva finalmente iniziare a ricostruire la sua vita. Ogni giorno partecipava a corsi di autonomia, imparando a gestire il budget familiare e a cucinare piatti semplici ma nutrienti. Con ogni nuova abilità appresa, recuperava un pezzo di sé che credeva perduto. Presto iniziò a fare la spesa da sola, a scegliere i prodotti per Sofia e a preparare i pasti insieme a lei.

La possibilità di giocare

Anche Sofia, nel frattempo, iniziò a rifiorire. Incontrò nuovi amici e, finalmente, poteva giocare liberamente, senza più paura. Le educatrici si prendevano cura di lei, offrendole un ambiente sicuro e affettuoso. Lentamente, la bambina cominciò a sorridere di nuovo, e nei suoi occhi tornò a brillare quella luce che la paura aveva spento.

Col passare del tempo, Laura riprese in mano la sua vita e cominciò a immaginare un futuro diverso per lei e Sofia, un futuro libero dalla paura e dalla violenza. Un giorno, mentre tornava a casa dopo una delle sue prime uscite in autonomia, si fermò a guardare il cielo. Si sentiva leggera, come se un peso enorme fosse stato sollevato dalle sue spalle. Sorrise, consapevole che, grazie alla comunità che le aveva aperto le porte, stava finalmente ricominciando a vivere.

Un lavoro

Grazie al sostegno delle altre mamme e degli educatori, Laura trovò anche un lavoro part-time. Sebbene inizialmente fosse spaventata, ogni passo verso l’autonomia le dava forza e fiducia. Giorno dopo giorno, costruì una nuova vita per sé e per Sofia, una vita piena di speranza e nuove opportunità.
Il cammino non fu sempre facile, ma Laura non si sentì mai più sola. Col tempo, diventò lei stessa un punto di riferimento per altre donne nella comunità, condividendo la sua storia e incoraggiando le altre a trovare il coraggio di ripartire. Non erano solo sopravvissute: avevano trovato una nuova famiglia nella comunità che le aveva accolte e trasformato il loro dolore in una forza per ricostruire il futuro.

Una nuova vita

Un giorno, mentre osservava Sofia disegnare nel giardino della comunità, Laura si rese conto che non avevano solo trovato un luogo sicuro, ma anche una nuova vita. Col cuore pieno di gratitudine, sapeva di essere forte e capace, e che insieme a Sofia avrebbero potuto affrontare qualsiasi sfida. La violenza del passato non definiva più il loro domani.

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