Fame di Mamma. “Per la prima volta non voglio scappare e qui mi sento  come a casa”.  Il viaggio di Abdul verso una nuova vita in Italia

Nella sua drammatica testimonianza, Abdul racconta di come ha lasciato il suo paese natale a sedici anni, per sfuggire alla persecuzione dei Talebani. Dopo aver attraversato diversi paesi e affrontato molte difficoltà, è arrivato in Italia dove, grazie al progetto di Adozione a Distanza, “Fame di Mamma”, ha trovato accoglienza e speranza. Leggi la sua storia 

A soli diciassette anni, Abdul ha vissuto sulla sua pelle l’esperienza della migrazione forzata finché non è stato accolto nella comunità di Ai.Bi., Casa di Pinocchio.

Il racconto di Abdul

Mi chiamo Abdul e sono nato in Afghanistan. All’età di cinque anni, mio padre mi affidò a mio zio e insieme ci trasferimmo in Pakistan per studiare.
Durante il periodo che trascorsi all’estero, mio padre, un soldato dell’esercito, fu costretto a fuggire da casa perché ricercato dai Talebani, abbandonando, così, mia mamma, i miei due fratelli minori e la mia sorellina.

La fuga dall’Afghanistan

All’età di sedici anni tornai anche io in Afghanistan, mio zio mi accompagnò fino al confine e lì mi accolse il fratello di mia madre. Scoprii che non potevo più tornare a casa perché i Talebani cercavano anche me e, dopo una settimana insieme a dei parenti, fu deciso che dovessi scappare dal paese e andare in Europa.
Mi riaccompagnarono in Pakistan e da dove andai in Iran. In venti giorni riuscii ad arrivare in Turchia.
Camminai per due settimane fino alla Bulgaria dove fui, però, catturato dalla polizia e respinto al confine. Dopo qualche settimana riprovai a entrare nel paese, riuscendoci; arrivai così in Serbia. Sempre a piedi attraversai il confine con la Bosnia, poi con la Croazia, fino alla Slovenia. Da lì sono entrato in Italia e mi sono fermato a Trieste.
Durante questo viaggio ho conosciuto tanti altri uomini e ragazzi partiti anch’essi dall’ Afghanistan o dal Pakistan. Tutti viaggiavano da soli, come me. Tutti soli con però –  in comune  – lo stesso desiderio e le stesse paure, siamo riusciti ad aiutarci e sostenerci creando un legame che dura nel tempo e nonostante le distanze. Ora alcuni di loro sono a Bolzano, altri in Germania o in altri paesi europei e ci sentiamo quotidianamente.

L’accoglienza in Casa Pinocchio

A Trieste sono stato inserito in un CPA, da dove scappai dopo due giorni per raggiungere dei conoscenti a Bolzano. Lì mi sono presentato agli uffici di polizia e ho fatto richiesta di Asilo; sono rimasto in una comunità per quattro mesi per poi venir trasferito a Casa Pinocchio.
Sono arrivato qui il 19 aprile 2023, sono stato accolto bene e ho conosciuto molti ragazzi. Ho passato una bella estate. Forse ho vissuto la mia prima e vera estate, piena di giochi, risate e tante gite. Ho fatto anche per la prima volta il bagno in mare. Da piccolo nuotavo nei fiumi vicino a casa mi sembravano immensi. Mi hanno sempre parlato del mare, ma non riuscivo a immaginare la sua grandezza.
A ottobre ho iniziato la scuola di italiano, il corso sta andando bene, seppur non sono riuscito a fare troppe amicizie.
Il prossimo aprile compirò 18 anni, così potrò cercare lavoro e iniziare la mia vita adulta in Italia. Prima, però, dovrò imparare bene l’italiano.

Il sogno di vivere tutti insieme serenamente

A Casa di Pinocchio ho avuto la possibilità di iniziare a ragionare su che cosa voglio fare da grande. Vorrei tanto trovare un lavoro per poter guadagnare un po’ di soldi così da dire alla mia mamma e ai miei fratelli di venire qui in Italia e poter vivere tutti insieme serenamente.

Del mio papà, purtroppo non abbiamo più notizie.

Per la prima volta, però, qui, in Casa Pinocchio, non voglio scappare e dopo tanto tempo mi sento, finalmente, “a casa”. Voglio fermarmi, voglio conoscere e imparare e voglio, soprattutto, continuare a sentirmi a casa, ma con il resto della mia famiglia.

Un’Adozione a Distanza in Italia

Sostieni anche tu le attività che Ai.Bi. porta avanti in Italia, a sostegno delle strutture che ospitano: i minori in comunità familiari, i bambini con le loro madri nelle comunità mamma- bambino e negli alloggi per l’autonomia e gli adolescenti in necessità. Puoi farlo con un contributo di 10 euro al mese, aderendo al progetto di Adozione a Distanza “Fame di Mamma”. Scopri come fare QUI.
E ricorda: le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali