Famiglia: se nelle prime serate televisive non c’è più posto per i programmi ‘family friendly’

Si parla spesso da più parti – con crescente ironia, peraltro, per quegli operatori della comunicazione che si sentono in qualche modo ‘costretti’ a mantenere un ‘aplomb’ altrimenti non loro congeniale – dell’importanza e dell’obbligo delle cosiddette ‘fasce protette’, ovvero di quegli spazi nei palinsesti televisivi dei principali canali nazionali che vengono sottoposti a regole più stringenti e impongono limiti all’espressione di violenza e volgarità per garantire una visione tranquilla e non problematica anche per i minori presenti in casa. Un’opportunità, nelle intenzioni di chi le ha inventate, che voleva consentire anche la bellezza di una condivisione serale di qualche film o trasmissione tv con tutti i membri di una famiglia.

Eppure, almeno in base all’analisi dei palinsesti che viene esplicitata in un articolo appena pubblicato su Famigliacristiana.it, quest’attenzione non pare più essere presa così tanto ‘sul serio’ dagli autori e dai dirigenti che decidono e ‘scrivono’ i palinsesti serali dei canali della nostra televisione. Se questo non può meravigliare granchè per quanto riguarda la televisione satellitare e ‘in pay’, più problematico è invece accettare il dato di fatto se si parla di tv generalista e, in modo particolare, se si parla di prima serata sui canali televisivi soggetti a canone.

Una difficoltà in più per i genitori nel cercare di gestire in modo costruttivo ed ‘educativo’ la dimensione familiare ‘casalinga’ nelle fredde sere d’autunno. Tanto da pensare – come alternativa – a rispolverare qualche bel vecchio gioco di società o a condividere la lettura ad alta voce di qualche buon libro per tutti.

A questo link è disponibile l’articolo integrale di Famigliacristiana.it.