Famiglie adottive cercasi

Intervista doppia: Max Laudadio e Tania Zamparo

Salvare le adozioni internazionali. Storie di solitudini, abbandoni, ma soprattutto l’allarme di un (grande) aumento: i dati, infatti, parlano chiaro. In un solo anno, il numero degli abbandoni è salito a 5 milioni e oggi ancora 168 milioni di minori nel mondo vivono fuori dalla propria famiglia. Cosa fare, ancora (di più)? L’associazione italiana ha da poco lanciato un’innovativa proposta di riforma della legge 184/1983 racchiusa nel claim-manifesto Oltre la Crisi per una nuova legge dell’adozione internazionale, supportato da nuova campagna volta a “sensibilizzare il pubblico televisivo al dramma dell’abbandono, utilizzando uno stile innovativo e a misura di famiglia”.

Noi ne abbiamo parlato con due sostenitori d’eccezione, in un’intervista doppia a Max Laudadio e Tania Zamparo, conduttrice di Sky Sport 24, Miss Italia 2000 e testimoniali dell’associazione. 

Perché si è appassionato/a a questa causa?

Max: Rispondo con un’altra domanda. Come è possibile che nel 2012 ci siano ancora persone che non hanno ancora capito che i problemi sull’adozione sono concreti e numerosissimi? Ci sono più bambini abbandonati che richieste di adozione, molti enti speculano sui bambini, la burocrazia è assurda… e purtroppo molti bimbi non avranno mai una famiglia solo perché qualcun altro lo ha deciso per loro. Una follia!

Tania: Perché i bambini bisognosi, attraverso l’adozione internazionale, risolvono davvero e definitivamente le proprie difficoltà, al contrario di altri supporti benefici che possono arrivare loro (aiuti finanziari, sanitari, scolastici etc.) che sono senz’altro utili, ma che spesso sono temporanei e comunque incapaci di colmare la “fame” di amore familiare dei minori e di toglierli dalle situazioni di pericolo che quotidianamente possono incontrare nelle difficili realtà in cui vivono.

Vi ha spinto anche qualcosa di personale? 

Max: Tutto ciò che riguarda le categorie “deboli” diventa spesso per me un problema personale. Non si può più stare a guardare, ho amici che per adottare un bimbo sono in ballo da sei-sette anni e chissà per quanto li faranno ancora aspettare. Dobbiamo tutti insieme lottare per velocizzare e semplificare il tutto.

Tania: Sto per diventare mamma perché è sempre stato un mio desiderio quello di essere genitore; se non mi fosse stato possibile avere figli in modo biologico però avrei senz’altro provato la strada dell’adozione, ma mi hanno sempre spaventato i racconti scoraggianti di tanti conoscenti che non sono riusciti ad adottare un bambino per le difficoltà delle procedure italiane di adozione in generale e di adozione internazionale in particolare.

Mi elenca quattro buoni motivi per cui è importante velocizzare le adozioni internazionali? (magari riprendendo da uno dei claim della campagna Ai.Bi.)?
 
Max:
1. Il bambino ha il diritto di avere una famiglia, non può essere un giudice a definirlo. È un’assurdità!
2. In molti paesi del mondo i bambini abbandonati non vengono lasciati adottare solo per pura convenienza economica dell’istituto. Purtroppo però, quando questi arrivano alla maggiore età, vengono sbattuti in strada senza più essere seguiti. Molti diventano delinquenti o prostitute… peggio ancora, si tolgono la vita. La percentuale dei suicidi è altissima in queste categorie.
3. Calano le richieste e aumentano i bambini abbandonati… sono loro il nostro futuro.
4. Velocizzare significa ridurre la sofferenza al bambino. Prima avrà una famiglia e prima avrà la possibilità di vivere una vita “normale”. Non sono delinquenti da tenere in istituto, non hanno commesso nessun reato.

Tania:
1. Si corre una lotta contro il tempo: più sono lunghe le pratiche, più i bambini rimangono esposti ai rischi fisici e psicologici dell’ambiente in cui vivono.
2. Più lunghi sono i tempi e le difficoltà di adozione, più sono i potenziali genitori adottivi che rinunciano ad adottare.
3. I tempi lunghi sono spesso dovuti ad inutili e insensate procedure burocratiche che, se snellite , permetterebbero anche un risparmio di risorse economiche da impiegare in modo più proficuo.
4. Velocizzando l’adozione internazionale si farebbero felici sia i bambini in difficoltà che i genitori adottivi. E, soprattutto, se ne farebbero felici molti di più.

(Da Marie Claire, Marta Stella, 19 giugno 2012)