Adozione Internazionale. Come favorire il rapporto tra adozione e scuola

Presentate dalla CAI e il Ministero dell’istruzione e del Merito le Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati. E avviato un processo di formazione in merito

Lo si è detto tante volte: l’Adozione non si “conclude” nel momento in cui un nuovo figlio entra definitivamente in famiglia, perché questo, in realtà, è il vero inizio del cammino. Un cammino da percorrere insieme, quanto più possibilmente con l’aiuto di tutti. A partire dalla scuola, primo “banco di prova” che aspetta tutti i nuovi figli che arrivano da un altro Paese, un altro sistema scolastico, sempre che siano riusciti a frequentarlo almeno un po’.
Ecco perché l’attenzione verso la scuola è sempre stata molto alta da parte di chi lavora nel mondo delle adozioni, a partire dalla CAI, che nel mese di novembre ha presentato le “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni che sono stati adottati”.
Si tratta dell’avvio di un percorso formativo che si pone l’obiettivo di analizzare la complessità del fenomeno adottivo in rapporto al tema scuola e dare la possibilità ai rappresentanti degli Uffici scolastici regionali di approfondirlo, nella convinzione della necessità di strutturare una metodologia di accoglienza scolastica in grado di garantire il benessere degli alunni e delle alunne adottati/e rispettosa delle peculiarità delle singole situazioni.

Un lungo lavoro svolto dalla CAI e il Ministero dell’Istruzione e del Merito

Le precedenti indicazioni risalivano al 2014 e, dunque, l’urgenza di rivedere e attualizzarle era molto sentita, tanto è vero che la Commissione per le Adozioni Internazionali e il Ministero dell’Istruzione e del Merito avevano sottoscritto un protocollo d’intesa già nel 2021, attivando poi un Comitato paritetico che ha concretamente portato avanti la stesura delle nuove linee guida.
I risultati di questo lavoro sono stati presentati in un evento al quale hanno partecipato il Vice presidente CAI dott. Vincenzo Starita, il Capo della segreteria tecnica del MIM dott. Mauro Antonelli, con il contributo video della Garante dell’infanzia e dell’Adolescenza dr.ssa Carla Garlatti.
Come riporta il sito della CAI: “Nel corso delle attività formative, dopo una dettagliata analisi delle Linee di indirizzo e dei dati statistici che sottendono al fenomeno, nei diversi interventi dei docenti è stato approfondito il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali con particolare riferimento alla nomina di un ‘Referente per l’ adozione’, analizzato il fenomeno adottivo con tutte le sue specificità ed esaminate le schede di rilevazione dei dati anche sotto il profilo di applicazione della normativa sulla privacy.
Il percorso proseguirà nel corso del tempo attraverso una formazione a distanza che non solo permetterà ai rappresentanti degli USR di approfondire il tema del rapporto tra adozione e scuola, ma potrà essere anche un momento di confronto reciproco di possibili, fruttuosi, contatti lavorativi.