Figli. L’influenza? Colpisce soprattutto sotto i cinque anni. E gennaio e febbraio sono i mesi di picco

Genitori adottivi e non si trovano, in questo periodo dell’anno, alle prese con un “problema” consueto ma sempre poco piacevole

Genitori adottivi e non si trovano, in questo periodo dell’anno, alle prese con un “problema” consueto ma sempre poco piacevole: l’influenza. Che ha già colpito moltissime famiglie e che, tra la metà di gennaio e febbraio, raggiunge il suo picco massimo. Secondo i dati, sono infatti stati ben 286mila gli italiani messi a letto dall’influenza a cavallo del nuovo anno, solo nella settimana che si è chiusa il 5 gennaio.

Complessivamente il virus ha quasi toccato i due milioni di casi, per la precisione circa 1.877.000. Fattore di contagio primario è la frequenza delle lezioni a scuola. Basti pensare che, nel periodo natalizio, “l’aumento si registra maggiormente nei giovani adulti e negli anziani, rispetto ai bambini e ragazzi sotto i quindici anni dovuto ancora alla chiusura delle scuole per le festività”, come spiegano gli esperti dell’ISS.

Comunque, se in Italia l’incidenza totale è pari a 4,7 casi ogni mille assistiti, ben superiore alla soglia che indica l’inizio dell’epidemia che è di 3, a essere colpiti maggiormente sono sempre i bambini al di sotto dei cinque anni. Nel loro caso si osserva un’incidenza pari a 10,4 casi per mille assistiti.

Le regioni maggiormente colpite? Prevalentemente quelle centrali (Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo), più la Campania. I consigli per i figli? Coprirli bene! Qualora il bambino si ammali, ci sono degli accorgimenti utili che si possono seguire per evitare che tutta la famiglia finisca… a letto. Quali? Lavarsi sempre bene le mani, almeno un minuto alla volta, e bere molto, perché il contagio arriva spesso per via aerea. Certo, per quanto ci si possa tutelare, bisogna sempre tenere presente che la stagione è a rischio.