Bilancio 2025. Che fine farà il bonus mamme?

Sono iniziate le manovre per la prossima Legge di Bilancio che, si sa, non potrà contare su molte risorse. Tante agevolazioni oggi in atto sono in bilico. Tra queste il bonus mamme per le lavoratrici con almeno due figli a carico. Come andrà a finire?

Con la fine della pausa estiva e la ripresa dei lavori della politica, l’obiettivo principale è già focalizzato sulla nuova Manovra che andrà approvata entro fine anno. La difficoltà principale è nota a tutti da tempo: di risorse disponibili ce ne sono poche e anche solo confermare i vari bonus e incentivi oggi in essere non è per nulla scontato.
Chiaramente siamo ancora alle prime schermaglie, alle ipotesi e i retroscena, visto che prima del voto definitivo ci sono ancora alcuni mesi a disposizione. Ma trattandosi di incentivi anche importanti, tanto economicamente quanto per il loro valore simbolico, su alcune misure gli occhi dei contribuenti sono più attenti.

L’incerto destino del bonus mamme

In particolare sono attenti gli occhi delle famiglie, che l’attuale governo ha sempre detto di voler favorire, soprattutto tenendo conto del gravissimo problema della denatalità: come riporta La Stampa, la Banca d’Italia ha previsto una perdita di Pil del 13% da qui al 2040 se non avverrà un’inversione di tendenza del trend demografico”.
Il bonus mamme, introdotto nella scorsa Finanziaria, doveva essere un primo passo verso un fisco più “a misura di famiglia”, prevedendo un esonero contributivo che può arrivare fino a 3mila euro lordi da ricevere fino ai 18 anni del figlio più piccolo. L’idea era riservare lo sgravio alle mamme di almeno 3 figli, ma per il 2024 è stato esteso anche alle mamme di 2 figli, con il minore al di sotto dei 10 anni. Senza dubbio un aiuto ma che, al momento, non sembra avere avuto effetti sulla natalità, anche perché richiesto da sole 484mila donne su una potenziale platea di quasi 800mila.
Il fatto è che il Governo stesso non ha comunicato in maniera così efficace la norma, tanto che in molti hanno avuto fino all’ultimo il dubbio se lo sgravio avvenisse in maniera automatica o solo dopo la presentazione di una richiesta (come effettivamente è).
Inoltre, il bonus mamme non è cumulabile con il taglio del cuneo fiscale previsto per i redditi fino a 35mila euro, con l’effetto di risultare una misura conveniente più alle donne con redditi alti che non per quelle con redditi più bassi.
Da tutto questo consegue che è vero che la misura è stata finanziata con “soli” 500 milioni di euro circa e che neppure tutti sono stati spesi, ma vista l’efficacia relativa, i tecnici si stanno chiedendo se valga la pena mantenerla o meno.

Rivedere l’ISEE

Chiaramente, una rinuncia a questa misura richiederebbe, anche solo dal punto di vista comunicativo, un investimento su altri aspetti rivolti alla famiglia: il primo della lista è sempre quello che prevede la revisione dell’ISEE, cercando di eliminare le storture che non favoriscono più di tanto le famiglie più numerose.
Nelle prossime settimane ne sapremo di più.