Fiocco azzurro per Ciociò: un bimbo che ha portato la primavera

Le operatrici dell’istituto l’avevano soprannominato “Ciociò” – che in cinese significa autunno – perché è stato trovato nel mese di settembre, abbandonato a un solo mese di vita. Ze Qiu Emanuele ha due anni e mezzo, da quando vive con i suoi genitori, Rossana e Alessandro Lasagna, “ha portato la primavera in famiglia”, come racconta la neo-mamma.

Ne parliamo con Rossana.

Qual è la vostra storia di adozione?

Ciociò ha portata la primavera nella nostra casa. Il nostro iter adottivo è stato piuttosto tormentato. A inizio 2007 eravamo stati destinati alla Bolivia. Vista l’impasse delle adozioni nel Paese abbiamo deciso di cambiare la destinazione e così nel 2009 abbiamo preparato i documenti per il nuovo abbinamento. Siamo venuti a conoscenza della realtà dei bambini special need: un mondo che ci ha toccato profondamente. Ad aprile dello steso anno abbiamo avuto l’abbinamento con Ze Qiu Emanuele; il tempo dell’attesa è stato molto pesante. Abbiamo avuto la sua fotografia in mano per otto mesi, ci sembrava di perder il tempo che invece avremmo dovuto condividere con il nostro bambino. Poi finalmente è arrivato il giorno della partenza, a gennaio.

Come è andato il momento dell’incontro?

E’ stata una giornata indimenticabile. Fredda per l’ambientazione e la temperatura, infuocata per le emozioni. Era venerdì, il giorno in cui negli uffici del CCAA della città di Halgzhou – autorità cinese preposta alle adozioni internazionali – i bambini conoscono i loro futuri genitori. Era una giornata di gelo, Ze Qiu Emanuele aveva un maglioncino giallo e i capelli cortissimi… sembrava un pulcino. L’ambiente era freddo e impersonale: una sala vuota adornata solo con una grande bandiera della Repubblica Popolare Cinese. Nel momento in cui è entrato Ciociò tutto è cambiato: non si è mai staccato da me e mio marito.

Quando vi è stato proposto l’abbinamento di un bambino “special need” come avete reagito?

A noi non spaventa il discorso della salute, non intimoriva il fatto che Ciociò avesse il labbro leporino. Oltretutto in alcuni Paesi di origine non viene nemmeno considerato un handicap. Nei prossimi mesi dovrà sottoporsi a due interventi, poi servirà l’appoggio di una logopedista. Per noi è una vocazione. Penso non sia giusto forzare la disponibilità della coppia, ogni genitore ha la propria vocazione. Una coppia che non se la sente di adottare un bambino con un handicap, grave o lieve che sia, non è una coppia di serie B. Noi non ci sentiamo degli eroi.