Fiocco azzurro per Nicolai: un bambino speciale dalla Bulgaria

mondoLista speciale: una parola che può fa paura ma che spesso riguarda casi di bambini con problemi che possono essere risolti tranquillamente con terapie o interventi.” Sono queste le parole di Annamaria, mamma adottiva di Nicolai: un bambino bulgaro di quattro anni che non riusciva a trovare una famiglia disposta ad adottarlo nel suo Paese. Da qualche mese Nicolai è arrivato in Italia con Annamaria e Riccardo e non passa giorno senza che la famiglia ripensi a quello che c’era scritto nella scheda contente i dati del proprio figlio preparata dalle autorità bulgare.

La scheda del nostro bambino era un disastro; la diagnosi della paralisi celebrale ci aveva lasciati piuttosto interdetti, oltretutto era segnalato anche un ritardo nello sviluppo psico-motorio e uno strabismo che avrebbe provocato difetti alla vista – ha raccontato Annamaria – Con una diagnosi così nessuna famiglia bulgara aveva accettato l’abbinamento con Nicolai. In realtà quando abbiamo letto la scheda dello staff locale di AiBi ci siamo resi conti che il quadro non era così drammatico. Nicolai aveva un’altezza più bassa rispetto a quella media dei suoi coetanei ma questo dipendeva anche dal fatto che aveva un’alimentazione squilibrata: mangiava sempre fagioli in scatola…ma non aveva alcune paralisi celebrale.”

“Se ci ripenso, mi sembra che i bambini senza famiglia vengano definiti come dei “prodotti”, non dei bimbi in attesa di una mamma e un papà; vengono segnalate con eccessiva minuzia tutte le loro caratteristiche psico-fisiche, ma come ci si può fermare alle descrizioni di una scheda? Mio marito ed io, da quel giorno di novembre del 2008 in cui abbiamo avuto l’abbinamento con Nicolai fino al momento dell’incontro a luglio di quest’anno, non abbiamo smesso un attimo di vedere la sua fotografia, ingrandita mille volte con lo zoom al computer pur di vederlo vicino. E poi l’immagine del nostro bambino è diventata finalmente realtà.”