Firenze. La generosità contagiosa di Alessio, figlio adottivo nepalese…e sull’altare appare una busta anonima con su scritto ‘per il Nepal’

scatole nepalE’ stato adottato a 9 mesi e questo lo ha salvato dalla povertà, desolazione e disperazione. Quelle stesse che vede negli occhi dei bambini, suoi connazionali, quando passano in tv le immagini del terremoto che ha devastato il Nepal. Quella terra che lo ha visto nascere ma che poteva offrirgli ben poco e da cui è andato via con i suoi genitori adottivi Mascia e Alessandro Zombi che, rivolgendosi ad Ai.Bi.,  lo hanno accolto in casa dandogli una nuova vita in Italia.

Ma Alessio Nikhil, 9 anni, è nepalese nel cuore e proprio il suo cuore lo rimanda con il pensiero a tutti quei bambini che ora non hanno più nulla: genitori, casa, vestiti, giocattoli o anche semplicemente dell’acqua potabile. Un pensiero che non lo lascia in pace per giorni finché rivolgendosi a mamma Mascia, esordisce: “Mamma, dobbiamo fare qualcosa – racconta Mascia – che ci possiamo ‘inventare’? Potevo esserci io là con loro, seduto tra le macerie in attesa di un ‘qualcosa’…”. E ancora : “Chi si prende cura di loro?  – continua Mascia riportando le parole di Alessio – hanno un papà, una mamma? Io ho voi…”.

Un pensiero che non fa dormire Alessio per diverse notti, ne parla a scuola (la “Regina Mundi” di Matassino Reggello a Firenze), in classe, ne discute con i compagnetti, con le insegnanti.  Li mobilita “costringendoli” a non restare indifferenti. E così nasce l’idea di una raccolta fondi che coinvolga tutte le classi dell’istituto. Un appello per aiutare i bambini del Nepal che subito diventa “virale” contagiando i piccini, che armati di forbici e pennarelli realizzano cartelloni e scatole colorate per raccogliere le donazioni; ma anche i più grandi: insegnanti, genitori e persino donatori anonimi di passaggio.

Già perché quella che era nata come una raccolta fondi “interna” alla scuola si trasforma, a sorpresa, in una doppia raccolta fondi. Qualche  giorno dopo la conclusione della prima “colletta” è stata  trovata, infatti,  sull’altare della cappella interna dell’istituto, una busta anonima con su scritto “Per il Nepal” e dentro una sostanziosa donazione. “Nell’aprire la busta – continua mamma Mascia – i bambini, gli insegnanti e le suore sono scoppiati a piangere per l’emozione. Si era riusciti a sensibilizzare anche persone di passaggio che in quel modo avevano voluto partecipare alla ‘causa’”.

Abbiamo pianto di gioia e felicità  sia per la donazione di tutta la scuola che sono stati bravissimi – racconta Alessio – e anche per la bellissima sorpresa della busta!”

Entrambe le donazioni sono state devolute ad Ai.Bi. (Amici dei Bambini) che le destinerà alla campagna “Terremoto Nepal”: questa prevede diverse azioni, tra cui l’acquisto di tende, kit igienico-sanitari, scolatici, la distribuzione di acqua e medicinali e varie attività programmate nella fase di ricostruzione post emergenza.

Perché finita l’emergenza scatta il momento della ricostruzione.  Per questo Ai.Bi. ribadisce il suo appello: effettuare una donazione è possibile, basta chiamare il numero verde 800.224455 oppure visitare la pagina dedicata.