Francia. Famiglie in piazza contro legge quadro su PMA per difendere il diritto al padre

I vescovi francesi: rischio di far diventare “assoluto” il desiderio dei genitori rispetto al bene del bambino

Lo scorso 19 gennaio decine di migliaia di persone hanno animato a Parigi, la marcia dei movimenti e delle associazioni contrarie alla nuova legge-quadro sulla bioetica proposta dal governo francese. Ben 22 erano le sigle in piazza, riunite sotto l’effige del collettivo “Marchons enfants. Tra i partecipanti anche la “Manif pour tous”.

In una nota gli organizzatori hanno fatto presente che la nuova legge “andrà a privare volontariamente i figli dei padri”. La legge legalizza infatti la procreazione eterologa medicalmente assistita per tutti, incluse donne single e coppie omogenitoriali di sole donne. La richiesta avanzata è quindi quella di riscrivere la legge, eliminando la possibilità di una filiazione senza padre.

Un pensiero cui fa eco quello di Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi, che si è espresso in modo chiaro con un comunicato. “Lo ripeto ancora una volta – ha detto il porporato – il bambino è un dono da ricevere, non un dono da fare. L’assenza di un padre è un danno che può essere subito, ma è mostruoso infliggerlo apposta”.

La stessa Conferenza episcopale francese si è fatta sentire il 13 gennaio scorso con una dichiarazione ufficiale che contesta tre punti della nuova legge: il rischio di “sottoporre, come richiesto dalla legge, la nascita attraverso la Procreazione medicalmente assistita (Pma) di un nuovo essere umano a un ‘progetto parentale’”, e di far pertanto diventare “assoluto” il desiderio dei genitori rispetto al bene e alla priorità del bambino; “la legalizzazione della filiazione senza padre o discendenza paterna e di una maternità mediante una semplice dichiarazione di volontà, davanti al notaio”; l’estensione della diagnosi pre-impianto che aprirebbe “la strada ad una maggiore selezione di bambini non ancora nati”, dando vita ad una “eugenetica liberale”. “Volere un bambino senza alcuna variante genetica – aggiungono i vescovi – non è solo un’illusione, ma disumanizzerebbe anche la nostra umanità!”.