La fuga delle coppie dalla adozione nazionale: l’adozione non è un affido “mascherato”

L’adozione in Italia tra speranza e incertezze: Le coppie pronte ad adottare si trovano di fronte a un sistema che privilegia soluzioni ibride, mantenendo i bambini in uno stato di instabilità

In Italia, le coppie continuano a mostrare interesse per l’adozione, ma con una chiara preferenza per un percorso che non preveda il mantenimento del legame con i genitori biologici. Tuttavia, la crescente diffusione di situazioni ibride – come le adozioni “aperte” o a “rischio giuridico” – sta creando confusione e scoraggiando molte famiglie.

L’esperienza delle coppie in attesa

Molte coppie che hanno ottenuto l’idoneità all’adozione nazionale riferiscono di non essere mai state chiamate dal Tribunale, mentre altre si trovano a dover affrontare proposte di affidi che non corrispondono alle loro aspettative.
“Dopo un anno e mezzo di percorso per l’adozione, siamo stati convocati per un abbinamento con un bambino. Un’emozione immensa”, raccontano alcuni aspiranti genitori. Peccato che poi sia stato detto che si trattava di un affido permanente, forse un’adozione mite per mantenere la relazione con i genitori biologici. “Che famiglia saremmo? Non siamo mai stati pronti per un affido, abbiamo fatto di tutto per un’adozione.”

Il calo delle domande di adozione

Negli ultimi anni, il numero di coppie disposte ad adottare è drasticamente diminuito. Nel 2006 si contavano 16.538 domande per l’adozione nazionale, mentre nel 2021 il numero si è quasi dimezzato, scendendo a 7.970. A Milano, nel 2004, erano state presentate 1.425 domande a fronte di 148 bambini adottabili; nel 2024, le richieste sono scese a 419 per 78 bambini.
Eppure, nonostante vi siano cinque coppie disponibili per ogni minore dichiarato adottabile, ancora 23 bambini restano senza una famiglia. Questo apparente paradosso è legato alla crescente diffusione di adozioni  cosiddette ” aperte ” o a rischio giuridico, che non garantiscono un percorso definitivo per i bambini.

L’incertezza delle situazioni ibride

L’adozione in Italia sta sempre più assomigliando a un affido permanente. Spesso i bambini non vengono dichiarati adottabili in modo definitivo perché i Tribunali tendono a preservare il legame con la famiglia di origine, anche quando questa ha gravi difficoltà o problemi psichiatrici.
Circa vent’anni fa la distinzione tra affido e adozione era chiara. Oggi, invece, molti bambini restano in un limbo: non torneranno mai nella loro famiglia biologica, ma non potranno nemmeno essere adottati completamente.

Le Conseguenze sui Bambini

Questa incertezza non solo disincentiva le coppie dall’adottare, ma può anche avere gravi conseguenze psicologiche sui bambini coinvolti. Il contatto con la famiglia biologica può riattivare traumi e ricordi dolorosi, compromettendo il percorso di inserimento nella nuova famiglia.
“Ogni bambino ha diritto ad essere figlio di chi è in grado di leggere i suoi bisogni, esattamente come qualunque altro bambino non adottato”
Ha dichiarato a riguardo Arianna Malenza, presidente dell’Associazione di Famiglie adottive Calicantus.
La richiesta delle associazioni e delle coppie è chiara: mantenere l’adozione come un percorso definito e stabile, affinché i bambini possano finalmente trovare una famiglia che li accolga senza incertezze

[Fonte: Vanity Fair]

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

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