Emergenza Ucraina. Quattro generazioni di fronte alla guerra alla Casa della Pace di Mulazzano

A Mulazzano, poco lontano da Milano, Ai.Bi. ha aperto la Casa della Pace, in cui sono stati accolti, nel corso del 2022, diversi profughi ucraini, di tutte le età. Un’esperienza straordinaria alla quale hanno contribuito tutti i sostenitori della campagna #BAMBINIxLAPACE

In questi mesi di accoglienza siamo passati da una prima fase di emergenza a una nuova forma di ordinarietà. Le famiglie e le persone partite dall’Ucraina già nel mese di marzo si sono ambientate molto bene in Italia e ringraziano a loro modo di essere stati aiutati da Ai.Bi e da tutti i sostenitori della campagna #bambinixlapace! Nel corso del tempo la conoscenza aumenta ed escono fuori quelle parole che ancora oggi toccano i nostri cuori.

Quattro generazioni di pensieri, angosce e speranze

Di fronte a una guerra che possiamo ben definire “assurda”, ci sono almeno quattro generazioni che raccolgono pensieri, vissuti, angosce e speranze. Negli occhi azzurri di Elena, piccolina di appena 3 anni arrivata a marzo con la mamma, si nota la dolcezza dell’infanzia mista a una consapevolezza che si traduce in una domanda: “Dov’è papà?”. Con la mamma riesce a parlarci per telefono, in videochiamata, ma non è la stessa cosa. La mamma alterna la volontà di tornare in Ucraina a quella di salvaguardare la sua piccolina dall’incertezza che viene ancora oggi sottolineata dal suono delle sirene antibombardamento. Elena ha imparato le prime paroline in italiano e sorride con fiducia a chi tende le braccia per prenderla in braccia.
Un po’ diverso è l’atteggiamento di Tatiana, 15 enne arrivata in Italia con la mamma, le zie e i cugini. Davanti alle immagini di quello che sta accadendo nel suo Paese afferma che “il popolo ucraino non si piegherà mai all’invasore”. C’è orgoglio, forza, speranza e resilienza. Convoglia il tutto in un buon percorso scolastico di prima liceo. Si impegna, studia ma sogna di riabbracciare i suoi amici e la sua adolescenza lasciata forse troppo improvvisamente in Ucraina. Nei suoi occhi, si intravede l’orgoglio e la fierezza di un intero popolo!

Le riflessioni più “mature”

A cinquant’anni, lasciare la propria abitazione perché l’esercito russo ha occupato l’intero territorio, lascia un senso di vuoto enorme. Nina abitava nei territori limitrofi al confine russo, quelli che sono stati subito occupati e che ancora oggi vedono la presenza dell’esercito invasore. Aveva costruito tutta la sua vita grazie ad un buon lavoro, tanta fatica e sacrifici. Ci racconta che già negli ultimi anni non c’era più un clima di serenità (ma forse non c’era mai stato…) ma che tutto sommato era possibile condurre una vita dignitosa. Al di là della propria casa e del proprio lavoro, Nina sente che si sono spezzati dei legami con quelle persone che costellavano la sua quotidianità: familiari, amici e conoscenti. “Alcuni di loro li sento ancora ma di altri ho perso le tracce”.
Seduti attorno ad un tavolino, bevendo un tè caldo, è presente con noi anche la signora Irina, una donna di 75 anni che indossa un volto pieno di sagge rughe e un sorriso che ci consola. La signora Irina ha vissuto l’ultimo periodo storico dell’Ucraina: gran parte della sua vita l’ha vissuta quando c’era ancora l’URSS (UnioneRepubbliche Socialiste Sovietiche);  poi è arrivata la caduta del muro di Berlino e l’autonomia dell’Ucraina. A volte chiede di poter contribuire anche lei: “Vorrei lavorare perché c’è sempre del lavoro da fare!”. Come darle torto! Anche noi non siamo mai fermi e nel nostro operato cerchiamo di accompagnare in questo periodo storico delle persone che rappresentano almeno quattro generazioni, con i loro bisogni, i loro desideri e le loro speranze.
Ai.Bi Amici dei Bambini si è impegnata da subito ad accogliere profughi provenienti dall’Ucraina. A Mulazzano nasce a marzo “Casa della Pace“, grazie al sostegno delle Suore della Carità dette di Maria Bambina, il sindaco Silvia Giudici, la comunità parrocchiale e le associazioni locali, le numerose aziende sostenitrici del progetto e…tutti voi che siete sempre al nostro fianco!
L’accoglienza integrata, sostenibile e a misura di bambini e famiglie è stata resa possibile anche grazie al contributo della  Fondazione di Comunità Milano e dalla Fondazione Prosolidar.
Chiunque può continuare a dare il proprio contributo con una donazione una tantum o con l’Adozione a Distanza.