“Genitori-nonni” di Casale Monferrato. De Palo (Forum Associazioni Famigliari): “Per evitare traumi a bambini e famiglie serve una giustizia più rapida”

giudice“Se si riuscisse ad avere una giustizia più rapida, si eviterebbero traumi ai bambini e alle famiglie chiamate in causa da situazioni simili”. Così Gianluigi De Palo, presidente del Forum Nazionale delle Associazioni Famigliari, commenta la sentenza della Corte d’Appello di Torino che, lunedì 13 marzo, ha confermato lo stato di adottabilità di una bambina allontanata, pochi mesi dopo la sua nascita, dai suoi genitori biologici, una coppia di Casale Monferrato, 75 anni lui e 63 lei. I giudici hanno quindi respinto il ricorso presentato dai due “genitori-nonni”. Ma la decisione è arrivata dopo quasi 7 anni di battaglia giudiziaria. “Un tempo infinito – dice De Palo -, in cui va considerato non solo il trauma della bambina, ma anche quello della famiglia che ha vissuto sulla sua carne la difficoltà  di donarsi totalmente  a una figlia con la paura le venisse tolta da un momento all’altro”.

Il principio basilare, ricorda il presidente del Forum, deve essere sempre quello del diritto del bambino ad avere una famiglia. “Sarebbe quindi buona prassi – spiega De Palo -, visto che di sentenze che riguardano i più piccoli ce ne saranno sempre di più, che si tenesse in considerazione una legge non scritta che tuteli sempre il più debole e non il desiderio di un adulto ad avere un figlio”.

Di “sconfitta della giustizia” parla anche la psicologa Anna Oliverio Ferraris, secondo cui il sistema giudiziario “dimostra ancora una volta di non essere in grado di intervenire in modo efficace e rapido in controversie che riguardano i bambini”. I quali troppo spesso “vengono lasciati crescere senza che sia risolto il contenzioso che li vede protagonisti e al termine del quale la loro vita affettiva può anche essere sconvolta”. “Sappiamo che queste separazioni possono essere vissute come un abbandono, un trauma – spiega ancora la psicologa -. Ogni separazione provoca sofferenza, andando a incidere alla radice del loro senso di sicurezza e della loro identità famigliare. In questi casi, quando è in gioco il futuro dei bambini in età prescolare, la giustizia dovrebbe essere molto più rapida. Invece – conclude – il Tribunale dei minori pare non rendersi conto che i bambini hanno bisogno di stabilità emotiva”.

Non mancano reazioni alla sentenza di Torino anche dal fronte politico. Matteo Salvini, leader della Lega Nord, non si spiega il perché da una parte vi siano “giudici che tolgono una bambina a mamma e papà naturali in base a una denuncia di abbandono rivelatasi falsa e perché anziani”, mentre dall’altra vi sono  “giudici che confermano l’adozione a due uomini per due bambini nati all’estero da un utero in affitto”. E Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia si chiede perché la mamma di Casale, diventata mamma a 56 anni, “non possa crescere sua figlia, mentre può farlo una nota cantante diventata mamma a 54”. E perché “una coppia di eterosessuali anziani” non abbia “lo stesso diritto ad avere un figlio di una coppia di omosessuali giovani”.

 

Fonti: La Stampa, Corriere della Sera, Secolo d’Italia, Quotidiano Nazionale