Ghana, Lago del Volta: il lavoro sporco lo fanno fare ai bambini

Il lago Volta è il più grande lago artificiale del mondo. Si estende per 520 Km allungandosi dal sud del Paese, la regione del Volta appunto, fino al nord, passando per diverse regioni del Ghana.

Il lago è un’importante risorsa economica per il Paese e per tutte le comunità che sorgono sulle sue sponde. La diga di Akosombo e l’omonima centrale elettrica producono più del 60% del fabbisogno di energia elettrica del Ghana. La pesca invece è la fonte principale di nutrizione per la maggior parte della popolazione che vive lungo il lago. Il pesce più pescato e’ la famosa ‘tilapia’, divenuta piatto tipico che si può trovare dappertutto e in tutte le salse.

Il grande sviluppo della pesca, se da un lato ha positivamente contribuito alla nutrizione dell’intera popolazione, dall’altro ha creato un enorme problema di sfruttamento del lavoro minorile. Sono tantissimi infatti i bambini che vengono impiegati come aiutanti nella pratica della pesca, una piaga diffusa nel Paese, per combattere la quale molto poco è stato fatto ad oggi.

I piccoli pescatori spesso provengono da famiglie molto povere della zona, oppure addirittura vengono portati sulle sponde del lago da altre regioni del Ghana o paesi limitrofi. Lavorano di notte o la mattina molto presto e devono tuffarsi di continuo nell’acqua fredda e profonda per districare le reti che si impigliano sul fondo del fiume. Lontani dalla loro famiglia perdono ben presto il diritto a un infanzia serena, rischiano la vita ogni giorno, non è loro permesso di frequentare la scuola e, naturalmente, sono sottopagati.

Il problema è estremamente complesso e la sua soluzione richiederà un lungo e difficile percorso di sensibilizzazione e supporto alle famiglie dei bambini e alle comunità al fine di far capire che i bambini non devono lavorare, ma vivere in famiglia la propria infanzia e andare a scuola.

La difficile sfida è quella di far capire che non sono i bambini a dover supportare la loro famiglia, ma il contrario! E per coloro che invece una famiglia a cui tornare non ce l’hanno, e sono molti, si dovrebbe prevedere il reinserimento familiare principalmente tramite l’adozione nazionale e internazionale.

Una situazione quindi drammatica che vogliamo portare all’attenzione di tutti perché sempre più voci si alzino per dire no allo sfruttamento dei bambini del Ghana e dell’Africa tutta.