Ghana. La fondamentale lotta alla dispersione scolastica in un Paese con quasi 8 milioni di analfabeti

Tra le attività portate avanti da Ai.Bi. in Ghana, nell’ambito del progetto Home finanziato dalla CAI, c’è la lotta alla dispersione scolastica, fondata su un grande lavoro di sostegno psicologico e di consulenza per i minori

In Ghana, contrariamente a quanto accade da noi, la popolazione è in costante e velocissima crescita, tanto da essere raddoppiata nel corso degli ultimi 30 anni, arrivando a superare, oggi, quota 31 milioni di persone. Purtroppo, secondo l’ultimo studio sull’analfabetismo condotto dal Servizio Statistico del Ghana, 7,9 milioni di questi sono analfabeti. Un numero enorme, che si fa ancora più drammatico se si considera che si riferisce, chiaramente, solo alle persone maggiori di sei anni e, dunque, da rapportare a un totale di circa 28 milioni di abitanti, ovvero quelli che contava il Paese nel 2016 (sei anni fa). Il rapporto aggiunge la considerazione di come il fenomeno dell’analfabetismo sia in aumento, con 1,2 milioni di adulti analfabeti maggiori di 15 anni in più rispetto a quanti erano nel 2010.
Anche nei confronti degli altri Paesi sub-sahariani di reddito medio-basso il Ghana appare particolarmente in difficoltà, nonostante le disposizioni sull’analfabetismo emanate ormai dal 2018 nel Piano Strategico per l’Istruzione.

Le attività di Ai.Bi. per la lotta all’abbandono scolastico

Sull’importanza dell’alfabetismo non c’è molto da aggiungere rispetto a quello che universalmente è già noto, ovvero di come la possibilità di avere un futuro migliore, in qualsiasi Paese e società del mondo ma a maggior ragione in Paesi particolarmente poveri, passi inevitabilmente dall’accesso all’istruzione. Per questo, all’interno del progetto HOME finanziato dalla CAI (Commissione Adozioni Internazionali) e coordinato da Ai.Bi. in Ghana, uno dei principali obiettivi è la lotta all’abbandono scolastico. Tra le attività attraverso le quali il discorso viene portato avanti c’è anche quella del sostegno psicologico e della consulenza nei confronti dei bambini al fine di incoraggiare la frequenza scolastica.
In particolare, la psicologa del progetto sta lavorando in questo senso con i minori del Don Bosco – Child Protection Center (CPC), facendosi promotrice in prima persona di buone relazioni tra e con i minori. Attraverso sedute individuali, la psicologa esplora le“simpatie” e le “antipatie” dei bambini e li aiuta ad adattarsi mettendo in atto meccanismi di coping (semplificando enormemente, tutte le strategia che gli individui possono mettere in atto per fronteggiare problemi e circostanza spiacevoli o situazioni di forte stress), accompagnandoli nello studio e, più in generale, cercando di conoscerli meglio e di instaurare con loro un dialogo proficuo per capire quali siano le loro aspirazioni per il futuro.
I bambini seguiti dalla psicologa nei mesi passati si sono dimostrati collaborativi e disponibili al dialogo. Il buon clima comunicativo creatosi ha coinvolto anche lo staff del centro, gli insegnanti, gli assistenti sociali e la direzione, con benefici per tutti.
Un risultato ulteriore da segnalare è che dei 13 ragazzi seguiti nel mese di agosto dalla psicologa, uno è stato reintegrato in famiglia e ha lasciato l’orfanotrofio.

Aiuta anche tu le attività di Ai.Bi. in Ghana

Tutti possono sostenere le diverse attività portate avanti da Ai.Bi. in Ghana attraverso una donazione libera una tantum oppure aderendo al progetto “Adotta a distanza i bambini degli orfanotrofi in Ghana“, che permette di dare un sostegno continuativo nel corso del tempo a partire da soli 0,83 centesimi al giorno. Come tutte le donazioni ad Ai.Bi. anche quelle per il Ghana godono delle agevolazioni fiscali previste.