Ghana. Riunificazioni familiari: il caso di successo di Beatrice

Il ricongiungimento familiare: un’attivià complessa ma fondamentale, resa possibile dal progetto di Ai.Bi. “Emergenza abbandono in Ghana. “Quale che sia il motivo dell’abbandono, c’è sempre una speranza che i fili della vita si possano riannodare e che per i bambini e le famiglie ci possa essere una seconda opportunità”

Molte storie di bambini abbandonati colpiscono al cuore, per la quantità di dolore e tristezza che si annida tra le vicende delle persone coinvolte. Ogni storia è differente, come differenti sono i motivi che portano una famiglia a staccarsi dai propri figli, anche se spesso un denominatore comune c’è: la povertà estrema che impedisce ai genitori di assicurare un futuro ai figli. Altre volte può essere l’incapacità di ragazzi troppo giovani non ancora pronti per essere genitori, altri ancora il contesto sociale oppure, non da ultimo, il caso fortuito di prendere una strada sbagliata e non riuscire più a tornare verso casa. Qualce che sia ill motivo dell’abbandono, però, c’è sempre una speranza che i fili della vita si possano riannodare e che per i bambini, da un lato, e le famiglie allargate, dall’altro, ci possa essere una seconda opportunità.

La storia di Beatrice illumina su una situazione diffusa

Emblematica degli intricati percorsi del destino è lastoria di Beatrice, una ragazzina di 14 anni che è stata accolta al Royal Seed Orphanage dopo essere scomparsa a dicembre 2022. Secondo l’estratto della polizia, la ragazzina è fuggita dal suo tutore, a Dowenya-Accra, dopo essere stata maltrattata. La sua intenzione era di tornare dai suoi genitori biologici a Kasoa, ma non riuscendo a ricordare la strada, né l’indirizzo preciso… mettere in pratica questa  volontà era decisamente complicato. Fortunatamente, Beatrice è stata notata da un brav’uomo, che l’ha vista confusa a Nyanyano, sobborgo di Kasoa, e, dopo averle posto alcune domande, ha intuito quale potesse essere la sua storia. Il caso è stato così segnalato al Ghana Police Service per la protezione sociale per attivare le indagini, mentre la bambina ha trovato cure amorevoli e affetto dal personale del Royal Seed Home, che nell’attesa ha ritenuto opportuno farle iniziare anche le lezioni alla scuola collegata, vista la propensione e l’interesse agli studi dimostrato dalla ragazza.

Una bambina meravigliosa, ma frastornata dagli accadimenti

Beatrice si è dimostrata fin da subito una persona energica e disponibile, pronta a dare una mano per assistere i bimbi più piccoli e dare da mangiare ai neonati ospiti dell’istituto. Grazie al suo comportamento amichevole e gentile è stato facile per lei adattarsi all’ambiente della comunità, dove è rimasta per circa un anno e tre mesi. Proprio questo atteggiamento, particolarmente apprezzato, ha portato il personale e gli insegnanti dell’istituto a insistere con l’assistente sociale per riaprire le indagini sulla sua storia, visto che la polizia, come purtroppo spesso capita in questi casi, non aveva fatto molti progressi.
Altre ricerche sono state così avviate dal personale dell’orfanotrofio stesso e dal Dipartimento del Social Welfar, ma anche in questo caso, inizialmente, non ci sono stati molti risultati.
Qualche mese dopo, il Dipartimento del Social Welfare è stato nuovamente contattato; Beatrice, infatti, con il tempo, era riuscita a ricordare qualche particolare in più che avrebbe potuto aiutare le ricerche, mentre il progetto “Adotta a Distanza i bambini di un orfanotrofio in Ghana”, di Ai.Bi., ha messo a disposizione del caso le risorse necessarie per fare un nuovo tentativo di rintracciare la famiglia.

L’ostinazione di Amici dei Bambini per arrivare alla verità

A partire dal febbraio 2024 le ricerche sono ripartite, portate avanti da Gideon Korda, referente di Ai.Bi. in Ghana, e Sylvester Kumadey, della comunità in cui la bimba era ospite. Così, dopo qualche giorno, si è arrivati a bussare alla porta giusta: quella della casa in cui i genitori di Beatrice e i sui cinque fratelli attendevano impazineti una bella notizia, temendo, nello stesso tempo, di poter apprendere il peggio.
Una volta ritrovata la famiglia, sono state fatte le doverose verifiche e azioni per valutare la possibilità del reinserimento di Beatrice, che nel frattempo è stata adeguatamente preparata per il rientro a casa. Tutto è andato per il meglio e già poche settimane dopo la ragazzina è potuta tornare tra le braccia dei suo familiari, mentre il personale dell’Istituto ha stilato un piano per dare alla famiglia il supporto necessario per evitare un nuovo abbandono.
Ancora una volta il team ghanese di Amici dei Bambini ha potuto provare la soddisfazione nel veder uscire dalla porta dell’istituto una ragazzina, dopo molti mesi di prolungata permanenza in orfanotrofio, per ritornare da mamma e papà, unica vera soluzione contro l’abbandono.

Africa. Emergenza Abbandono in Ghana

Ai.Bi. ha lanciato, nell’Africa Sub-Sahariana, una campagna regionale di contrasto all’abbandono che coinvolge, oltre al Ghana, altri tre paesi nei quali l’emergenza abbandono è drammatica: Repubblica Democratica del CongoRepubblica del Congo (Congo Brazzaville) e Burundi. Con il tuo sostegno, potremo garantire a quanti più minori possibile accolti dagli orfanotrofi, assistenza, cibo, cure e, soprattutto, la fiducia in un futuro differente. Che ancora è possibile! Sostieni anche tu la campagna “Africa. Emergenza Abbandono in Ghana”.