Giovanardi: la famiglia sia la priorità

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La famiglia è la grande assente, è sparita dall’agenda del governo, dopo il “Family day”, dopo la campagna elettorale?
Lo hanno scritto sul Corriere Isabella Bossi Fedrigotti e Maurizio Ferrera. Così, Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega alle Politiche familiari, sommessamente protesta. Sommessamente, perché rivendica il lavoro che ha svolto, ma sa quali sono i nodi: “Il presidente Napolitano dice che le priorità sono gli investimenti su ambiente, ricerca, scuola. Emma Marcegaglia dice che la priorità sono gli aiuti alle imprese… Per me la priorità è la famiglia, anche perché fra qualche tempo, a causa di immigrazione, denatalità e invecchiamento della popolazione, la famiglia italiana non si troverà più. Ma le risorse non ci sono per tutto…”.

Dalle indagini citate dal Corriere della Sera risulta che le famiglie italiane chiedono allo Stato soprattutto sgravi fiscali e assegni per i figli. Risponde Giovanardi: “La chiave di tutto è il quoziente familiare, ovvero la redistribuzione del carico fiscale a favore dei nuclei familiari. È nel programma di governo. Ma ancora non è stato varato. Un mese fa ho scritto a Berlusconi per questo. Mi ha risposto: “Riconfermo l’impegno per il quoziente familiare. Compatibilmente con la situazione economica”.

Insomma per quest’anno, niente. Ancora non è stato fatto un calcolo del costo dell’introduzione del quoziente, tuttavia, come evidenzia Giovanardi, si possono anche compensare le minori entrate dalla famiglia con maggiori entrate da altri settori.

Anche il “bonus famiglia” per i nuclei più disagiati è senza copertura nel 2010: “Stiamo tutti aspettando gli introiti dello scudo fiscale… Berlusconi comunque mi ha assicurato che se il “bonus” entrerà in Finanziaria dovrà favorire in proporzione chi ha più figli, al contrario di quel che è accaduto quest’anno.”

Il budget per la famiglia è stato quest’anno di 186 milioni di euro: 118 sono stati distribuiti per nuovi asili nido, 26 per il prestito agevolato e garantito di 5000 euro per chi ha avuto un figlio nel 2009, venti per pagare i contributi mancanti e permettere a vedove e figli di avere la pensione di reversibilità. Poi ci sono gli stanziamenti di Comuni e Regioni. Secondo il sottosegretario ora non si tratta semplicemente di aumentare gli stanziamenti: «Per le famiglie è necessario che il governo dia un segnale forte di interesse. Sui “bonus”, sugli assegni familiari, qualcosa che vada in direzione del quoziente familiare…».

(fonte: Corriere della Sera)