Gli sprechi delle Regioni: restituire euro dopo euro con gli interessi

Ma perché dovrei erogare un contributo e pagare le tasse, se quanto ho versato viene poi destinato a sostenere privilegi e sprechi di quelle persone che dovrebbero addirittura essere garanti del buon uso delle comuni risorse?

Tutte le attività svolte dalle associazioni di volontariato, dalle ONLUS, dagli Enti autorizzati per le adozioni internazionali, dalle ONG e cofinanziate dalle istituzioni (comuni, province, regioni, ministeri) devono essere debitamente rendicontate per poter accedere alla erogazione degli importi di finanziamento… ed è giusto! Ogni euro erogato a tali organismi anche da ogni singolo cittadino deve essere debitamente documentato e tracciato… ed è giusto, ben pochi scandali nel settore sono stati più che sufficienti per incrementare gli strumenti di controllo e di trasparenza!

Ci chiediamo, assieme ad altri milioni di cittadini italiani sempre più esterrefatti, per quanto tempo ancora alcune organizzazioni (tra cui spiccano partiti politici – ma non solo – e gruppi politici costituiti negli organismi di governo dei nostri enti pubblici) siano invece nelle condizioni di poter ricevere erogazioni di pubblico denaro, anche considerevoli, senza alcun obbligo di preventiva e regolare rendicontazione, senza obbligo di certificazione di propri bilanci, senza controllo alcuno se non talvolta una arbitraria autocertificazione.

Chiediamo che immediatamente siano interrotte e definitivamente sospese tutte le forme di spreco e di privilegio (rimborsi senza preventiva rendicontazione, gettoni di presenza, cumulo di indennità, vitalizi, risorse economiche a fondo perduto) che confliggono e non trovano argomentazione in alcuna tesi di tutela e promozione della vita democratica del nostro Paese, vergognosamente trascurata a beneficio di organismi e persone dedite al proprio personale tornaconto anziché impegnate al servizio del bene comune mentre ricoprivano cariche istituzionali.

Esigiamo, non tanto la futura riduzione dei componenti dei consigli regionali, ma la restituzione, anche retroattiva – con immediato congelamento dei beni per eventuale successiva nonché definitiva confisca – degli importi sottratti alla comunità dai membri delle istituzioni, anche se con strumenti legali (leggi regionali e regolamenti appositamente a tal fine costruiti e deliberati), e destinati ad altri scopi estranei all’esercizio del proprio mandato, soprattutto se in assenza di appropriata documentazione.

Ai cittadini e alle famiglie si è chiesto tantissimo in termini di sacrifici e di rigore; ancora molto forse si pretenderà. Al contempo non si possono tollerare e gestire maldestramente situazioni che suscitano nausea e vergogna. Certo, la vita democratica del nostro Paese deve essere salvaguardata ma non a scapito di trasparenza e chiarezza: chi ha sbagliato paghi, non semplicemente lasciando la poltrona, ma restituendo – euro dopo euro, compresi gli interessi – quanto con astuzia ricevuto ovvero “indebitamente sottratto”.

E si costruisca un sistema sempre più in grado di assicurare la partecipazione alla vita democratica del Paese da parte dei cittadini, cristallino e solido, capace di essere impermeabile alle oligarchie e ai personaggi di ogni età che hanno pensato di occupare e frequentare le istituzioni a scapito del bene pubblico: se equità e giustizia hanno un senso, non si potranno più tollerare sprechi, privilegi e convenienze politiche di parte.

Gianmario Fogliazza, responsabile Centro Studi di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini