Gran Bretagna: il Parlamento si divide e chiude le porte a 3mila bambini siriani. E pensare che Londra accolse 10mila piccoli ebrei…

london-400x286La Camera dei Comuni ribalta lo spirito di accoglienza dimostrato dai Lord. Con una maggioranza risicata, 294 voti contro 276, lunedì 25 aprile i deputati britannici hanno bocciato il provvedimento precedentemente approvato dalla Camera dei Lord che avrebbe dato vita alla più grande ricollocazione di rifugiati nel mondo da quando è iniziata la guerra in Siria, a marzo del 2011. La proposta dei Lord prevedeva di dare accoglienza a 3mila bambini siriani rimasti soli a Calais e in altri campi profughi d’Europa. Invece, per il momento, non se ne farà niente. Ulteriore dimostrazione di come troppo spesso, per i profughi siriani, sfidare il mare e attraversare l’Europa alla ricerca di una nuova vita finisca per non portare a nulla. Secondo le rilevazioni di una ong, sarebbero 95mila i bambini siriani che avrebbero chiesto asilo in Europa dall’inizio del conflitto. Molti rischiano di restare delusi, come quel ragazzino – di cui dà notizia Repubblica.it – che sperava di essere accolto in Gran Bretagna e che invece, per il momento, è destinato a restare a Calais, in una sorta di limbo, dopo aver attraversato addirittura 17 Paesi.

Il “no” britannico all’accoglienza dei 3mila minori è arrivato al termine di un’azione del ministero degli Interni di Londra che è riuscito a convincere alcuni deputati conservatori, inizialmente propensi ad aprire le porte, a votare contro l’emendamento alla legge sull’immigrazione che avrebbe autorizzato il governo ad accogliere le 3mila giovani vittime del conflitto siriano. Una scelta motivata con il rischio di incoraggiare, in tal modo, “le famiglie a inviare i propri figli da soli in Europa esponendoli ai rischi del viaggio e al pericolo dei trafficanti di esseri umani”. A nulla sono valse, quindi, le campagne condotte dalle associazioni per i diritti umani a favore dell’accoglienza nel Regno Unito dei bambini siriani.

Ma lo scontro sembra non essersi esaurito. Il promotore dell’iniziativa, lord Alfred Dubs, annuncia una nuova proposta in merito e spera che nei prossimi giorni i Comuni ci ripensino. Lord Dubs, oggi 82enne, è uno che le persecuzioni e l’accoglienza le ha vissute sulla sua pelle. Di origini ceche, da piccolo beneficiò dell’operazione Kindestransport, sostenuto dal governo britannico prima della Seconda Guerra Mondiale per portare in Inghilterra migliaia di bambini, per la maggior parte ebrei, fuggiti dalla Germania nazista. “Il mio messaggio ai conservatori è che nel 1938-39 il nostro Paese accolte 10mila piccoli profughi – commenta lord Dubs -. Oggi si tratta di accettare un numero assai minore di minori siriani ed è vergognoso non farlo”.

La vicenda londinese rafforza ancora di più dunque la necessità di garantire ai bambini e alle famiglie siriane la possibilità di continuare a sentirsi a casa nel proprio Paese, nonostante la guerra. Nelle zone di Idlib e Aleppo Amici dei Bambini è attiva con una serie di interventi di prima e seconda emergenza a favore di oltre 12mila persone, nell’ambito della campagna di sostegno a distanza in Siria per la prevenzione dell’emigrazione Io non voglio andare via.

 

Fonte: la Repubblica, il Giornale