Treviso. Il grido di Gesù “abbandonato” diventa uno rappresentazione teatrale

Sabato 14 ottobre, a Treviso, andrà in scena lo rappresentazione teatrale “… ma Dio tace”. Una riflessioni sui temi dell’abbandono e dell’adozione basato sul libro di Marco Griffini

Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” sono le note parole pronunciate da Gesù sulla Croce. Parole rimaste scolpite nella storia dell’uomo, utilizzate come spunto di tantissime riflessioni, scritti, interpretazioni… Diventate, poi, anche il titolo di una rivista di teologia, e il centro attorno a cui ruota il libro “… ma Dio tace” di Marco Griffini.
Sabato 14 ottobre, alle ore 20.30, nella chiesa di Sant’Angelo, a Treviso, quelle parole diventeranno anche lo spunto di uno spettacolo teatrale, pensato per sensibilizzare sui temi dell’adozione e a sua volta basato sul libro di Griffini.

Abbandono e adozione a teatro

La rappresentazione nasce dalla volontà di un gruppo di famiglie di offrire un momento di contemplazione e di riflessione incentrata proprio sulle ultime parole di Gesù in Croce, che non si esaurirono in quel grido “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”, ma furono successivamente completate con una seconda frase: “Padre nelle tue mani consegno il mio Spirito”.
Il primo, come scrive Griffini, è un grido che non in alcun modo vuole essere una preghiera: “è viceversa il riflesso di un uomo a cui è “crollato il mondo addosso”, nel veloce battere di un ciglio. Sta sperimentando, nel profondo, l’amarezza della “ingiustizia” subita: il suo animo non sembra avere – ora – appigli a cui attaccarsi per non precipitare nel baratro della disperazione”.
Alla luce di tutto questo, dunque, come si può interpretare la seconda frase pronunciata da Gesù? È un grido di rassegnazione, di abbandono o di speranza?
A questa domanda si cercherà di rispondere nell’evolversi delle vicende narrate.
“La nostra interpretazione – spiegano i promotori – vuole essere segno e testimonianza di un particolare dono ricevuto che, per il valore che rappresenta, non può essere custodito come un tesoro nascosto. È l’aver scoperto che l’adozione è prima di tutto un atto di fede: da leggere nel «Io credo tu sei mio figlio» al quale farà eco «Io credo voi siete i miei genitori». E a questo siamo arrivati contemplando nei nostri figli il mistero del loro abbandono, della loro sofferenza, ma anche la loro rinascita: la vittoria della Speranza contro ogni speranza”.
Per informazioni sullo spettacolo, si possono contattare Marialuisa e Massimo Cecchetti tel. 3471567101 o Francesca e Paolo Tegon tel. 3394436512
Il libro “… ma Dio tace” di Marco Griffini, invece, si può acquistare alla pagina dedicata dello shop di Fondazione Ai.Bi. QUI