Guatemala, accordo tra governo e società civile per lotta alla violenza

(Città del Guatemala) Un ‘pacchetto’ di oltre un centinaio di misure a breve e lungo termine per combattere “in modo coordinato e impegnato” la violenza e l’impunità è stato firmato oggi dai responsabili dei tre poteri dello stato, alla presenza del presidente Alvaro Colom. Il cosiddetto ‘Acuerdo Nacional de Seguridad y Justicia’, presentato come lo sforzo congiunto più ambizioso dagli accordi di pace che nel 1996 misero fine a 36 anni di guerra civile, raccoglie le proposte di istituzioni come la Procura per i diritti umani, di vasti settori della società civile, oltre al contributo della chiese cattolica ed evangelica, per frenare l’ondata di violenza che causa in media ogni giorno 17 vittime in tutto il paese.

“In questa proposta il presidente ha visto un’iniziativa importante della società civile che coincide in pieno con la sua visione di come occorra affrontare il problema della violenza” ha riferito un alto consigliere di Colom. Il piano prevede una serie di riforme legislative per dotare di maggiori risorse finanziare le forze di sicurezza e l’apparato giudiziario, rafforzando allo stesso tempo la vigilanza sull’operato di giudici e agenti di polizia. L’aumento della povertà, che colpisce il 51% dei 13,3 milioni di guatemaltechi e l’infiltrazione della criminalità nelle istituzioni statali sono considerati i principali fattori che hanno favorito le attività della delinquenza organizzata in un paese che registra una media di 5000 morti violente all’anno, il terzo indice di omicidi più alto del mondo.

 

(fonte: Misna)