Haiti. Adozione internazionale. Bambino arriva dai suoi genitori adottivi accompagnato da una “scorta”

Pandemia, restrizioni, chiusure… La situazione non è certo facile, ma nulla può fermare il cammino dell’accoglienza verso i bambini abbandonati di tutto il mondo

 In tempo di pandemia, in ogni parte del mondo per il benessere dei bambini si stanno superando molti ostacoli che, a prima vista, sembravano insuperabili. È il caso di Reginald, bambino di Haiti che, vista la situazione difficile e l’impossibilità dei genitori adottivi di entrare nel Paese, è stato portato a Santo Domingo da una scorta dell’ente di riferimento e, qui, ha finalmente potuto abbracciare la sua nuova famiglia.

Tutte le vie portano all’adozione. Se solo lo si vuole

Reginald, viveva nell’istituto Angels House, di Haiti, dove era arrivato nel 2018. Prima, si trovava in un ospedale locale, dove il personale cercava di fare tutto il possibile per fornire le cure migliori, ma che sicuramente non era il luogo ideale per sentirsi “a casa”.
Ad Angel House, invece, ogni bambino diventa parte di una unità familiare, con una persona dedicata di giorno e una di notte, insieme a uno o due “fratelli”. Tutto questo per promuovere la salute emotiva del bambino e facilitare la transizione verso una famiglia adottiva.

Oggi, come più volte ripetuto, la situazione non è certo agevolata dalla pandemia, che rende tutto più complicato. Ma l’amore e l’accoglienza delle famiglie adottive non si ferma davanti ad alcun ostacolo, e la storia di Reginald lo dimostra.
Il piccolo, ora, è con i suoi nuovi genitori, per iniziare una nuova vita con, nel cuore, il ricordo di tutti coloro che si sono adoperati affinché il sogno di una famiglia tutta sua diventasse realtà.

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Foto in apertura threeangelshaiti.org