Haiti: il Paese in cui i bambini nascono già ultimi

HAITI-QUAKE-VICTIMSSono salvi i 600 bambini ospiti dell’unico orfanotrofio di Haiti, situato lontano dall’epicentro del sisma; lo riferiscono le fonti locali delle associazioni presenti nel Paese. Padre Rick Frechette, sacerdote e medico in prima linea, direttore di Nuestros Pequenes Hermanos Haiti sta coordinando i soccorsi con il suo staff locale per portare un aiuto ai bambini colpiti dal terremoto.

In un Paese dove un bimbo su tre non arriva ai 5 anni, dove gli abitanti vivono con meno di un dollaro al giorno, l’ultima cosa che ci voleva è una catastrofe naturale. Ha già dell’incredibile il fatto che così tanti bambini siano assistiti in una struttura che, come se fosse una caserma, ha 600 posti letto e una mensa con tavolate lunghe come autostrade.

Haiti é un paese devastato dalla povertà, dalla fame, dall’analfabetismo. Nell’immaginario di molti occidentali è solo un posto “da vacanze”, tra Cuba e la Repubblica Domenicana. Ma è tutto tranne che questo. Haiti è slum, elemosina, fango portato dalle alluvioni. E’ il Paese più povero e più densamente popolato del continente americano e dell’intero emisfero occidentale (al 148° posto su 179 stati nella graduatoria). Circa il 45% degli otto milioni di abitanti è costituito da minori e giovani.

I bambini che nascono nel Paese, nascono già ultimi.

A ognuno di loro va la nostra solidarietà.