I “miti culturali” che avvelenano l’adozione internazionale. Un convegno il 10 dicembre per “denunciarli”, uno a uno

Adozioni crollate da 10 anni. Più del Covid, dell’economia, dei “numeri” di coppie e figli in attesa, sono i “miti culturali” a distorcere il concetto stesso dell’adozione. Il convegno a Bolzano, e on-line, il 10 dicembre dalle ore 15.00 alle 18.00: prenotazione gratuita, ma obbligatoria

Il mito, secondo la Treccani è una “narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta… che per un popolo, una cultura o una civiltà costituisce una spiegazione sia di fenomeni naturali sia dell’esperienza trascendentale, il fondamento del sistema sociale o la giustificazione del significato sacrale che si attribuisce a fatti o a personaggi storici”. Un’accezione tutto sommato positiva che, però, cammina pericolosamente sul filo tra realtà e finzione: perché se il mito va troppo in là, diventando la narrazione attorno alla quale si costruisce la realtà, e non ciò che, per quanto fantasiosamente, prova a spiegarla, ecco che iniziano i problemi. E i “miti culturali” dell’adozione, purtroppo, questo passaggio sembrano averlo fatto da tempo.

Abbattere i “miti culturali” che frenano l’adozione internazionale

Perché se si tengono milioni di bambini abbandonati negli orfanotrofi dei loro Paesi d’origine, piuttosto che favorirne l’adozione, ecco che il “mito del Paese d’origine” non è più una narrazione che spiega la realtà, ma è una convinzione, sbagliata, a causa della quale la realtà viene “piegata” e negata.
Questo è solo un esempio dei tanti “miti culturali” che circondano l’adozione, spesso sotto traccia nel dibattito e, proprio per questo, ancora più dannosi nella realtà.
Il convegno dei 10 dicembre: “Adozione senza veli: la trappola dei miti culturali”, vuole, invece, mettere sotto i riflettori questi “miti”, partendo proprio da lì per provare a spiegare i motivi per i quali le adozioni sono in calo da 10 anni.

L’evento gratuito, organizzato da Ai.Bi. in collaborazione con FARIS – Family Relationship International School e con il contributo della Provincia di Bolzano, si terrà a distanza, su piattaforma ZOOM, il 10 dicembre 2021 dalle ore 15.00 alle ore 18.00, e vedrà la partecipazione di relatori esperti di diversi ambiti che ogni giorno, a livello professionale o semplicemente umano, si trovano a tu per tu con l’adozione e con l’essere genitore o figlio adottivo.
Barbara Ghiringhelli, docente del Dipartimento di studi umanistici dell’Università IULM di Milano;
Marco Griffini, Presidente dell’Associazione Ai.Bi. – Amici dei Bambini;
Vilma Feltrin, insegnante e genitore adottivo;
Francesca Mineo, giornalista e genitore adottivo;
Daniel Gallozzi, giocatore di pallanuoto e figlio adottivo;
Michela De Santi, assistente sociale e genitore adottivo;
Greta Griffini, insegnante, figlia adottiva e mamma biologica;
Joseph Moyersoen, giudice onorario del Tribunale per i minorenni di Genova;
Marzia Masiello, referente relazioni istituzionali di Ai.Bi.

Al termine dei loro interventi, enti autorizzati, associazioni familiari, magistratura e servizi sociali si metteranno a confronto all’interno di una tavola rotonda dal titolo: “Adozioni in prospettiva: come svelare un mito?”. Qui, interverranno:
Vincenzo Starita, vice Presidente della Commissione Adozioni Internazionali;
Cinzia Bernicchi, esperta di adozione internazionale di Ai.Bi. – Amici dei Bambini;
Giovanna Rota, psicoterapeuta della Comunità Shalom;
Michele Larcher, presidente di Genitori Adottivi ed Affidatari Altoatesini.

La partecipazione è gratuita, ma è necessaria l’iscrizione, da effettuare entro le 14.00 del 9 dicembre.

QUI il form per l’iscrizione.
Per ulteriori informazioni scrivere a faris@fondazioneaibi.it
È possibile consultare il programma completo del convegno a questa pagina.