I rumeni adottano solo neonati

neonatiLe coppie rumene vogliono adottare solo bambini “in fasce” e senza alcun problema di salute; solo in casi eccezionali si mostrano interessate ad accogliere un bambino abbandonato con più di 5 anni, di etnia rom o con lievi forme di disabilità.

Oggi circa la metà delle 2.600 coppie idonee all’adozione ha infatti richiesto alle autorità rumene di avere un bambino di tre, al massimo cinque anni; appena il 12% ha dato la disponibilità per accogliere minori più grandi. Nel 2008 erano 12.682 i bambini dichiarati adottabili, ma solo 887 sono stati accolti da una famiglia.

Sono dati rivelati al quotidiano “Evenimentul Zilei” dal Direttore della Direzione Generale per l’assistenza sociale e la protezione del bambino (DGASPC) di Bucarest, Danut Fleaca, che ha chiesto ai governanti di riaprire le adozioni internazionali per garantire una famiglia anche ai tanti bambini “respinti” dalle coppie rumene perché troppo grandi, di etnia rom, o con problemi di salute.

Le richieste di Fleaca non trovano però un riscontro nella politica imboccata dal Governo e dallo stesso Ufficio Adozioni rumeno che ha sostenuto il progetto di revisione della legge, ribadendo la chiusura delle adozioni internazionali e prevedendo spiragli di apertura solo per le coppie rumene residenti all’estero.

Nel frattempo aumenta il numero dei bambini adottabili con “bisogni speciali” (ovvero con più di 5 anni, di etnia rom e con problemi di salute) assistiti dal sistema di protezione statale, in attesa di essere adottati da una famiglia. Eppure le aspiranti coppie adottive, pur sapendo che è esigua la disponibilità di neonati e bambini piccoli, sono disposte ad aspettare per anni pur di diventare genitori del figlio che desiderano.

“Il governo deve prendere una posizione sulla riapertura delle adozioni internazionali; per anni e’ stato negato ai bambini più grandi il diritto ad una famiglia. La mancanza di una risposta da parte dello Stato non e’ un motivo sufficiente per privare i bambini piu’ grandi del loro diritto ad una famiglia.” ha dichiarato Fleaca al quotidiano “Evenimentul Zilei”.

Intanto oggi si apre a Bruxelles la seduta della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo sulla questione Romania, nell’ambito della quale verrà discussa la petizione promossa da Ai.Bi. per la riapertura delle adozioni internazionali.