Idoneità del Tribunale per le adozioni: eliminare le attività inutili

(Milano) Continua il servizio di approfondimento sulle proposte promosse da Ai.Bi. per rendere più snello l’iter adottivo. Tra queste compare l’eliminazione del decreto di idoneità del Tribunale per i minorenni all’aspirante famiglia adottiva.

L’Italia è l’unico Paese che prevede il ricorso ad una sentenza del Tribunale per i Minorenni per diventare genitore adottivo; in Europa l’idoneità, infatti, viene definita a livello amministrativo dai servizi pubblici o dagli stessi Enti autorizzati. 

E’ diventato un ostacolo per l’adozione. Famiglie e bambini rimangono in attesa di una decisione dei giudici per tanto, troppo tempo. Una coppia deve aspettare in media 15 mesi per ottenere l’idoneità invece dei 6 previsti dall’iter adottivo, una fase che complica e rallenta tempi già di per sé molto lunghi.

Oltretutto si tratta di una tappa inutile: la quasi totalità delle famiglie ottiene l’idoneità dal Tribunale. Del resto una coppia che intende diventare madre e padre di un figlio non biologico ha già fatto una scelta vera, concreta, motivata: questa è già idoneità all’adozione.
E’ l’aspetto motivazionale della coppia che fa la differenza, non il foglio di carta che può rilasciare un Tribunale.

Per questo Ai.Bi. propone di passare da un sistema di selezione delle coppie (dispendioso e inutile) a un percorso più approfondito di accompagnamento e formazione delle famiglie. Solo così le coppie possono essere preparate ad accogliere nel migliore dei modi il loro figlio.

La proposta di Ai.Bi. trova riscontro nelle posizioni di esperti della materia e presidenti degli stessi Tribunali per i Minorenni: Camillo Losana, già presidente del Tribunale per i minorenni di Torino, ha evidenziato che l’idoneità alle coppie dovrebbe essere valutata e decisa non dal giudice, bensì dai servizi territoriali e dagli Enti.