Il 2013 per più di 850mila profughi siriani finirà tra freddo e fame

TENDOPOLISono più di 850 mila i profughi siriani ospitati nelle tendopoli allestite in Libano, flagellate in queste settimane da tempeste di neve e vento che hanno ulteriormente peggiorato le condizioni di vita dei rifugiati, già afflitti da fame e miseria. La maggiore concentrazione di esuli sfuggiti alla guerra in Siria si trova nella valle della Bekaa, in cui il gelo e le condizioni di estrema precarietà mettono a rischio quotidianamente la vita di quasi 280mila persone.

Donne con i geloni ai piedi, bambini scalzi o con i sandali che corrono fuori dalle tende per scaldarsi, altri che battono i denti e si stringono gli uni agli altri per darsi calore. Tende di tela abbattute e strappate dal vento e continuamente rattoppate, circondate da pioggia e fango. Questa è la situazione in cui vivono i rifugiati della valle della Bekaa, raggiunti da una quantità di aiuti umanitari sempre più insufficiente. Per loro c’è soltanto un buono mensile fornito dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) che in alcuni casi viene venduto in cambio di gas per il riscaldamento.

La situazione più tragica, secondo quanto riferisce l’Unhcr, è quella di una ventina di famiglie che non ricevono più il buono, non riescono più a uscire dal campo e dipendono totalmente dagli aiuti della comunità siriana o dei volontari libanesi. Per loro, fuori dal campo, non c’è lavoro, ma solo insulti e minacce e addirittura si parla di bande di rapitori di bambini.

Drammatico anche il quadro dell’istruzione per i piccoli rifugiati. Le Nazioni Unite riferiscono che circa 200mila bambini siriani fuggiti in Libano non hanno frequentato neppure un giorno di scuola nel Paese che li ospita.

La situazione non è certo migliore per chi non è riuscito a lasciare la Siria, dove esistono campi profughi contesi tra i ribelli antigovernativi e le forze fedeli al presidente Bashar al-Assad. Queste ultime cingono d’assedio da oltre un anno il campo di Yarmour, alle porte di Damasco, controllato dall’opposizione. È da qui che negli ultimi giorni è giunta la notizia della morte per malnutrizione di 5 rifugiati palestinesi – un disabile, un anziano e una donna – che ha fatto salire a 20 il numero dei decessi per fame  di profughi provenienti dalla Palestina da settembre a oggi.

Fonti: Corriere della Sera , Rai News