Il padre separato? Può vedersi affidato il proprio figlio. Lo dice la Cassazione

“Valutare le capacità dei genitori di crescere ed educare il figlio nella nuova situazione determinata”

Il papà separato? Può rappresentare il migliore rifugio per il proprio figlio. Lo ha stabilito con una sentenza la Cassazione, che ha confermato la collocazione di una bambina con il papà, ritenuto preferibile alla madre perché figura genitoriale stabile, in quanto quest’ultima è stata ritenuta troppo “permissiva” e “distante emotivamente” dalla figlia.

Il caso che si è chiuso è destinato a dare speranze a tanti papà che, una volta terminato il rapporto matrimoniale, sono spesso allontanati dai bambini e costretti a star lontano da loro, dato che i figli sono di solito affidati alla mamma.

Va detto che già nel processo di secondo grado i giudici, in questo caso specifico, avevano riconosciuto “la maggiore garanzia di stabilità” del padre rispetto alla madre. Tale linea è stata però ribadita dalla Cassazione, perché il padre offre alla figlia “uno stile educativo più regolativo”. Inoltre, stando col papà, la bimba in questione avrà l’occasione di frequentare i nonni paterni, con i quali ha un ottimo rapporto, oltre alla zia e ai cugini.

Per i giudici della Cassazione bisogna dunque “valutare le capacità dei genitori di crescere ed educare il figlio nella nuova situazione determinata” dalla fine del rapporto coniugale e a tal fine bisogna tenere presente il modo in cui “madre e padre hanno svolto i propri compiti” e “le rispettive capacità di relazione affettiva, attenzione, comprensione, educazione” e “disponibilità ad un assiduo rapporto col figlio”.