Immigrazione. L’appello di 14 ong: “No alle Idomeni d’Italia”

soccorsi ai migrantiL’ininterrotto arrivo in Italia di minori, donne e uomini in fuga da violenze, conflitti e persecuzioni, fa sì che il sistema di accoglienza istituzionale, che ha già più volte rivelato tutte le sue lacune, sia ormai pressoché saturo. Da qui l’iniziativa di un gruppo di 14 Organizzazioni non governative che si occupano di accoglienza dei migranti, tra cui Amici dei Bambini, di rivolgere un appello al Governo affinché metta in campo le misure necessarie per garantire a tutti migranti condizioni di vita dignitose.

Nel nostro Paese, sono almeno 10mila i rifugiati e i richiedenti asilo che attualmente vivono in stazioni ferroviarie, palazzi occupati e campi spontanei. Insediamenti informali in cui le condizioni umane sono critiche, l’accesso alle cure mediche scarse o assenti, l’assistenza lacunosa.

A fronte dei recenti sviluppi in materia di immigrazione, la situazione appare destinata a peggiorare. L’Unione Europea ha recentemente richiamato l’Italia al rispetto del “Regolamento di Dublino”, mentre i controlli per l’identificazione nei centri hotspot di arrivo si fanno più rigidi, alcuni Paesi minacciano di erigere veri e propri muri alle frontiere e le procedure di ricollocazione sono fallite. Tutto ciò fa temere una “idomenizzazione” del nostro Paese, ovvero il rischio che in Italia si ricrei lo stesso scenario a cui abbiamo assistito in Grecia nei mesi scorsi, in particolare nel campo profughi di Idomeni.

La cronica mancanza di posti nel sistema di accoglienza per richiedenti asilo e la mancata previsione di strutture per i migranti in transito rischiano dunque di far aumentare gli insediamenti informali e il loro sovraffollamento.

“Il sistema di accoglienza governativo – scrivono le ong nel loro appello -, che già presenta evidenti limiti in termini di capienza, mancanza di turnover, scadente qualità dei servizi erogati soprattutto nei centri di prima accoglienza e in quelli attivati in emergenza dalle Prefetture, è ormai pressoché saturo. A ciò si aggiunge la chiusura delle strutture di accoglienza attivate lo scorso anno per assistere i migranti in transito verso il Nord Europa, come i centri presso la stazione Tiburtina a Roma e quello di Ventimiglia”. In questi casi, vari attori della società civile hanno messo in campo il loro impegno per garantire ai migranti almeno le necessità primarie: cibo, servizi igienici, orientamento socio-sanitario di base. A fronte di questo, però – denunciano le ong – “le istituzioni hanno reagito con sgomberi forzati, espulsioni, trasferimenti di migranti da una parte all’altra dell’Italia: una risposta inutile, perché i migranti continuano a rimanere e a spostarsi sul territorio nazionale, abbandonati a se stessi”.

La richiesta delle ong alle istituzioni è quindi quella di assicurare condizioni di vita dignitose e pieno accesso ai diritti umani fondamentali a tutti i migranti presenti in Italia, compresi quelli che si trovano al di fuori dal sistema di accoglienza governativo. “Sollecitiamo le autorità – scrivono le ong – a sostenere gli sforzi di accoglienza e solidarietà messi in campo da privati cittadini e gruppi di attivisti e volontari, senza per questo favorire un meccanismo di sostituzione che sottragga gli organi competenti alle loro responsabilità dirette. Il godimento di diritti fondamentali – si conclude nell’appello – non può dipendere dallo status giuridico dei migranti forzati né dalla volontà di cercare protezione nel nostro Paese o di considerarlo soltanto un transito”.

 

Questo l’elenco completo delle ong firmatarie dell’appello: Ai.Bi., Amref, Asgi, Cefa Onlus, Cies, Concord Italia, Focsiv, Intersos, LasciateCIEntrate, Medici Senza Frontiere Italia, Medu – Medici per i Diritti Umani, Oxfam Italia, Save the Children Italia, Sonia for a just news world.

 

Fonte: Redattore Sociale