Immigrazione. Papa Francesco: “La responsabilità è dell’Europa: l’Italia non può essere lasciata sola!”

Nel viaggio di ritorno dal Bahrein il Papa ha parlato della situazione dei migranti, sottolineando l’imperativo di dover salvare le vite, ma richiamando l’Europa alla collaborazione e l’attuazione di politiche comuni e condivise

Come d’abitudine, durante il ritorno dal viaggio apostolico in Bahrein, il Papa ha risposto alle domande dei giornalisti presenti con lui sull’aereo. Tra l’augurio al governo Meloni per il proprio mandato, il pensiero alla crudeltà di ciò che succede in Ucraina e alla lotta delle donne in Iran, un pensiero particolare e importante è stato dedicato al tema dell’immigrazione, al dovere dell’accoglienza e alla collaborazione che tutta Europa dovrebbe mostrare sulla questione.

“La vita va salvata”, ma l’Europa deve farsi carico di una soluzione comune

D’altra parte, ciò che sta succedendo al porto di Catania, dove due navi delle ONG che operano nel Mediterraneo hanno attraccato, facendo sbarcare i migranti in difficoltà, ma ricevendo un rifiuto per lo sbarco di chi in difficoltà non sarebbe (in generale, maschi adulti), è al centro del dibattito, non solo politico.
Forti e molto chiare le parole di Papa Bergoglio, che ha ricordato prima di tutto come “I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati”. Perché “la vita va salvata” – ha proseguito il Pontefice, sottolineando come il Mediterraneo sia oggi un cimitero, anzi: “Forse il cimitero più grande del mondo”. Da qui, però, anche il monito all’Unione Europea di farsi carico di una soluzione comune, attuando una politica di collaborazione e mettendosi d’accordo su quanti migranti ciascuno Stato può accogliere: “Altrimenti solo quattro Paesi sono quelli che li ricevono, Cipro, Grecia, Italia e Spagna, coloro che nel Mediterraneo sono più vicini”.

Piani di sviluppo per l’Africa

Papa Francesco si è detto sicuro che la politica italiana non voglia allontanarsi dal principio cardine di salvare le vite umane, “non sarebbe umano fare diversamente”, ma ha ribadito ancora una volta che la responsabilità è europea e che “questo governo o un altro non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa”.
Il discorso è poi proseguito allargando il campo a quella che può essere l’unica via possibile per risolvere il problema dell’immigrazione: ovvero quella di operare sul posto. In questo senso va letto l’appello all’Europa di cercare di fare piani di sviluppo in Africa: “Perché se pensiamo che l’Africa va sfruttata è logico che la gente scappi da quello sfruttamento”.