In Siria i bambini continuano a morire

Almeno altri 10 bambini sono morti in Siria a causa dei bombardamenti nella provincia di Idlib. La precaria tregua è ormai un ricordo, mentre i “grandi” riprendono la loro guerra sulla pelle dei civili

Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?

Sarebbe bello ci fosse un moderno Cicerone che pronunciasse parole simili rivolte a chi, in Siria, da oltre 10 anni prosegue indisturbato la sua guerra di violenza e devastazione. Il problema è che, per la Siria, non c’è alcuna “pazienza” di cui qualcuno abusa, solo tanto menefreghismo di un mondo che alza lo sguardo giusto quando una bomba fa più morti del solito, per tornare presto a girarsi dall’altra parte.
Mentre in Siria si continua a morire.

10 bambini uccisi sono nelle ultime due settimane

Dopo i bombardamenti che hanno infuocato il mese di giugno, nuove bombe sono piovute sulle città del nord-ovest del Paese controllato dall’opposizione. La Protezione civile siriana, nota anche come White Helmets, ha affermato che i bombardamenti di artiglieria sulla città di al-Foua, nella provincia orientale di Idlib, hanno ucciso sei civili, incluso un bambino, e ne hanno feriti altri otto. Altrove, a Idlib, l’organizzazione di soccorso ha affermato che l’artiglieria a guida laser ha colpito il villaggio di Ibleen, uccidendo una madre e suo figlio, oltre a un altro bambino, mentre altri quattro bambini sono rimasti feriti quando la loro casa è stata colpita.
L’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia, l’UNICEF, ha anche confermato che tre bambini a Idilb sono stati uccisi in due attacchi separati giovedì. Solo nelle ultime due settimane, dunque, secondo i report del’UNICEF, almeno 10 bambini sono stati uccisi.

Tre quarti della popolazione vive solo grazie agli aiuti umanitari

“Questo è un segnale terrificante che la violenza sta tornando. Le comunità corrono il serio rischio di perdere il poco respiro che hanno avuto durante la tregua”, ha affermato Ted Chaiban, direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa.
Il cessate il fuoco tra Russia e Turchia del marzo del 2020 avrebbe dovuto sedare i combattimenti, ma nelle ultime settimane Idlib ha visto un aumento degli attacchi aerei del governo. Il presidente Bashar al-Assad ha promesso di riconquistare la roccaforte ribelle del paese, che ospita numerosi gruppi di opposizione rivali, tra cui combattenti sostenuti dalla Turchia e la linea dura Hayat Tahrir al-Sham. Ma la regione ospita anche più di 3,4 milioni di civili, di cui 1,7 milioni bambini. Le sanguinose offensive del governo contro Idlib negli ultimi anni hanno creato la peggiore crisi umanitaria della guerra decennale, con oltre 1 milione di persone costrette a fuggire dalle proprie case.
Tre quarti della popolazione fa affidamento su aiuti esterni per sopravvivere, afferma l’ONU. Venerdì, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha votato per rinnovare un’operazione di aiuti transfrontalieri nel nord-ovest della Siria, senza la quale le agenzie umanitarie hanno affermato che milioni di civili perderebbero l’accesso all’assistenza umanitaria salvavita.

foto: CNN.com