Nuova Delhi: 1.807 bambini fuggiti dagli istituti negli ultimi 4 anni

Sono 1.807 i bambini fuggiti dalle case di accoglienza e dagli istituti di Nuova Delhi negli ultimi quattro anni. Sono questi i dati diffusi dall’istituto di ricerca RTI, in seguito ad una richiesta della ONG Bachpan Bachao Andolan, un’organizzazione che da anni è attiva in India a sostegno dei diritti dei minori.

Questa indagine ha evidenziato notevoli lacune nel sistema di accoglienza indiano, rilevando la mancanza di un ambiente a misura di bambino e la scarsa formazione del personale in materia di diritti dei minori. Si sono verificati persino casi di decessi infantili, servizi igienici inadeguati e mancanza di cibo.

Dei 1.807 bambini che sono fuggiti (i dati riguardano 26 istituti di New Dheli), solo 57 sono stati trovati. Nessuno sa che fine hanno fatto gli altri 1.750 che non sono ancora stati ritrovati.

Secondo le informazioni fornite, il numero totale di bambini che hanno vissuto nei 26 istituti di accoglienza in questi quattro anni è di10.600. Ciò significa che quasi il 20% (un quinto) dei bambini sono fuggiti da questi rifugi. Ben il 97% di essi non sono ancora stati trovati.

Un altro dato sconvolgente che è emerso dall’indagine è che 29 bambini sono morti in questi istituti durante i quattro anni. Sebbene le ragioni esatte della morte non siano state indicate, è stato detto che sono morti a causa di malattie.

“I bambini dovrebbero essere sicuri in questi rifugi, ma sembra che questo non avvenga. Ventotto dei 29 bambini provenivano da Bal Nirikshan Grih, Nirmal Chhaya Complex, Jail Road che sono dei centri di accoglienza governativi”, ha detto Kailash Satyarthi, fondatore della ONG Bachpan Bachao Andolan.

“Ciò mostra chiaramente che queste case rifugio non sono adatte per l’accoglienza dei bambini. Le persone che lavorano in questi centri e si prendono cura dei bambini non stanno facendo il loro dovere e non sono preparati per garantire i diritti dei bambini “, ha dichiarato Satyarthi.
Secondo Satyarthi, la condizioni di vita in questi luoghi sono piuttosto difficili. “A volte non hanno acqua e sapone per fare il bagno. I bambini si lamentano anche per il fatto che il cibo è di pessima qualità “, ha aggiunto.

(Fonte: Crin.org del 20/01/2011)