Insieme per non dimenticare: con una preghiera interreligiosa Ai.Bi. ricorda il naufragio del 3 ottobre 2013

candelaUna candela accesa e posata su un pezzo di legno. L’una capace di fare luce, ma anche di spegnersi con un leggero soffio di vento. L’altro in grado di resistere a tutto ma non all’acqua che può travolgerlo. Insieme sono simboli della caducità della vita e del destino di centinaia di migranti che, nel tentativo di fuggire alla violenza e alla miseria, troppo spesso trovano la morte. Come accadde quel 3 ottobre del 2013, quando al largo di Lampedusa, un barcone stracolmo di storie di sofferenza e di speranza si rovesciò, portando con sé, sul fondo del mare, 366 esseri umani. Da quel tragico giorno sono passati due anni. E Amici dei Bambini non dimentica. Per ricordare le vittime del 3 ottobre 2013, la sede nazionale di Ai.Bi., a Mezzano di San Giuliano Milanese, venerdì 2 ottobre, alle ore 11, ospiterà un momento di preghiera interreligiosa, a cui parteciperanno, oltre a tutti i collaboratori della sede milanese, anche gli ospiti della Family House e della casa di accoglienza per famiglie migranti “La Tenda di Abramo”. Al centro di questo profondo momento di riflessione e di preghiera ci saranno proprio una candela accesa e un pezzo di legno. Simboli rispettivamente delle vittime di quel naufragio e del barcone a cui avevano affidato tutte le loro speranze.

Dopo una breve introduzione del presidente di Ai.Bi. Marco Griffini, saranno gli stessi ospiti della “Tenda di Abramo” ad accendere la candela e a posarla sul legno, in ricordo di chi, più sfortunato di loro, non è riuscito a completare quella traversata che per migliaia di migranti vuol dire salvezza. Il gesto di commemorazione proseguirà con la lettura di una poesia scritta da uno dei superstiti del naufragio del 3 ottobre e di una preghiera recitata da alcuni dei migranti ospiti della casa di accoglienza di Ai.Bi. Quindi, il momento interreligioso vero e proprio: verranno letti, in successione, il Salmo 23 della Bibbia, “Il Signore è il mio pastore”, e la prima Sura del Corano, la Fatiha, che per i musulmani racchiude l’essenza di tutto il libro sacro dell’Islam. Non mancherà un’intenzione di preghiera dedicata alla popolazione siriana che da più di 4 anni sta soffrendo per una tremenda guerra civile che ha provocato decine di migliaia di morti e ancora più sfollati.

La benedizione finale sarà invece affidata a don Renato Mariani, decano di Melegnano.

L’accoglienza dei migranti più fragili – minori stranieri non accompagnati, mamme con bambini e famiglie – e il sostegno ai bambini della Siria sono gli obiettivi dei progetti Non lasciamoli soli e Io non voglio andare via, nell’ambito della campagna Bambini in Alto Mare.