Interpellanza di Amidei e altri 11 senatori di Forza Italia al Presidente del Consiglio dei Ministri (12 maggio)

senatoAMIDEI, Paolo ROMANI, BERTACCO, CERONI, PELINO, BOCCARDI, SERAFINI, ZUFFADA, MANDELLI, RIZZOTTI, FLORIS, GIBIINO – Al Presidente del Consiglio dei ministri – Premesso che:

la Commissione per le adozioni internazionali è l’autorità centrale del nostro Paese, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, volta a garantire che leadozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993, sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale;

tale Commissione è presieduta, di diritto, dal Presidente del Consiglio dei ministri ed è composta da 3 rappresentanti della Presidenza del Consiglio, un rappresentante del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, un rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un rappresentante del Ministero dell’interno, 2 rappresentanti del Ministero della giustizia, un rappresentante del Ministero della salute, un rappresentante del Ministero dell’economia e delle finanze, 4 rappresentanti designati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, 3 rappresentanti delle associazioni familiari a carattere nazionale e 3 esperti del settore;

l’art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, n. 108, ha previsto che la Commissione sia presieduta dal Presidente del Consiglio o dal Ministro per le politiche della famiglia e, sino ad oggi, detto incarico è stato sempre ricoperto da membri dell’Esecutivo;

attualmente però, la stessa Commissione è presieduta dal consigliere di Cassazione, dottoressa Silvia Della Monica, per delega di funzioni da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, in forza di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 aprile 2014;

la Commissione, dal momento del suo insediamento (giugno 2014) ad oggi (così come si può evincere dal sito internet istituzionale della medesima), non si è mai convocata, accumulando così un arretrato di lavoro notevole tuttora da smaltire (non verrebbero ratificate le decisioni prese dalla presidenza);

nel frattempo, i mandati di alcuni commissari, seppur prorogati di un anno con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2015, sarebbero nuovamente scaduti, e agli interessati nessuno avrebbe comunicato né la decadenza, né la sostituzione;

gli unici lavori riscontrabili, svolti dalla Commissione nell’ultimo biennio e rinvenibili sempre all’interno del medesimo sito istituzionale, sarebbero rappresentati da incontri, accordi e scambi di documenti con le autorità dei Paesi esteri, quali Burundi e Cambogia;

da notizie in possesso degli interroganti, le associazioni più rappresentative della categoria delle adozioni hanno lamentato, a più riprese, un immobilismo fuorviante della Commissione per le adozioni internazionali su diversi fronti; inoltre, la presidente facente funzione, dottoressa Della Monica, si sarebbe resa irreperibile sia ai giornalisti, ai quali è stato richiesto di attivarsi per fare emerge l’annosa problematica, sia alle associazioni predette;

considerato che:

in data 13 marzo e 31 marzo 2016, la trasmissione televisiva “Le Iene”, in onda il giovedì e la domenica su Canale 5, ha trasmesso dei servizi in merito alle adozioniinternazionali dei bambini, ponendo particolare attenzione all’inerzia della Commissione per le adozioni internazionali, con l’obiettivo di sensibilizzare i telespettatori in merito ad una tematica di ampia portata;

nel corso del servizio, la giornalista ha stigmatizzato le molteplici difficoltà, incontrate dalle famiglie italiane, nell’accedere al programma di adozione dei minori. Ad oggi, non esisterebbe una reale banca dati nazionale dalla quale attingere informazioni dettagliate: negli archivi del Ministero della giustizia ci sarebbero circa 50.000 nominativi, accumulatisi negli ultimi 10 anni, senza statistiche particolari e informazioni specifiche sulla storia, le origini e le situazioni attuali in cui versano tali minori;

l’inviata della trasmissione ha intervistato, anche, una donna che ha trascorso l’infanzia e parte dell’adolescenza in un orfanotrofio (strutture poi abolite con legge 28 marzo 2001, n. 149, e sostituite dalle case famiglia), dalle cui parole sarebbe emerso il disagio e le difficoltà che si incontrano nel affrontare la quotidianità all’interno di tali strutture;

a seguito delle denunce riportate, la dottoressa Della Monica ha rilasciato una intervista, riportata dal quotidiano “la Repubblica”, in data 6 aprile 2016, nell’articolo dal titolo «Della Monica: “No a speculazioni sulla pelle dei bimbi, ora le adozioni tornano a crescere”», dove quest’ultima ha affermato: “In passato ci sono state troppe opacità. Non è vero che è tutto fermo: lavoriamo giorno e notte ma la priorità è sradicare il conflitto d’interessi. Vi sono nuovi accordi con Cina Russia, Bielorussia e Cile, e con Cambogia e Burundi siamo molto avanti”;

nel medesimo articolo la presidente ha dichiarato altresì: “Ci sono Enti che hanno avuto gestioni discutibili, sia sul fronte economico che rispetto al rigore delle procedure adottive. Io sto cercando di ripristinare la legalità. Anche sottoponendo gli enti a vigilanza e controlli”. e “Le gestioni precedenti hanno usato in modo scriteriato i fondi della Commissione. Per questo migliaia di famiglie sono rimaste senza indennizzi perciò prima di rimborsare molti progetti di cooperazione, approvati e finanziati dalla Commissioneadozioni internazionali stessa si dovranno controllare il reale svolgimento degli stessi e quale rigore vi sia stato nella gestione delle spese”;

giova ricordare che i rimborsi delle spese sostenute per le adozioni internazionali, sostenute da parte dei genitori adottivi, sono deducibili dal reddito complessivo per il 50 per cento, purché debitamente documentate e certificate dall’ente autorizzato. Purtroppo, però, tali compensi non sono più stati erogati a partire dall’anno 2011 e, sebbene all’interno della legge di stabilità per il 2016 (legge n. 208 del 2015) sia stato creato un fondo di 15 milioni di euro, allo scopo di sostenere le politiche in materia di adozioniinternazionali e di assicurare il funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali, le attività che rientrano in tale dicitura sono molteplici, per cui appare evidente che solo una parte del predetto fondo potrà essere destinata ai rimborsi alle famiglie;

a giudizio degli interroganti, la questione presenta plurimi lati oscuri, che necessitano di essere chiariti, visto che coinvolgono molte famiglie adottive oramai in difficoltà economiche, a causa dei mancati rimborsi da parte della Commissione,

si chiede di sapere:

se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e, in caso affermativo, se abbia avallato tali decisioni;

quali orientamenti intenda esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per risolvere la problematica inerente all’inoperatività della Commissione;

se corrisponda al vero che il plenum della Commissione non si riunisce dal 2014 e, di conseguenza, non può ratificare quanto assunto dalla Presidenza, bloccando di fatto l’operatività della stessa;

se corrisponda al vero che i mandati di taluni commissari, seppur prorogati di un anno nell’aprile 2015, oggi sarebbero nuovamente scaduti e agli interessati non sarebbe stata comunicata, né la decadenza, né la sostituzione;

per quali ragioni la dottoressa Della Monica si sia resa irreperibile, sia alle associazioni più rappresentative di categoria, sia alla stampa, che avrebbe voluto intervistarla, per comprendere le ragioni dell’inerzia della Commissione;

per quali ragioni la dottoressa Della Monica, in seguito alla messa in onda di 2 servizi da parte della trasmissione televisiva “Le Iene”, che hanno destato notevole scalpore a livello mediatico, abbia concesso talune interviste a numerose testate giornalistiche, manifestando il proprio totale dissenso su quanto espresso in merito ai lavori della predetta Commissione;

sulla base di quali dati la dottoressa Della Monica abbia potuto affermare che i fondi a disposizione della Commissione, nelle gestioni precedenti alla sua, sono stati usati in maniera scriteriata;

se sia a conoscenza di quali e quante risorse vengano destinate alle famiglie che adottano minori, a valere sul fondo di 15 milioni di euro creato all’interno della legge di stabilità per il 2016, allo scopo di sostenere le politiche in materia di adozioni internazionali e di assicurare il funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali.

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