Perché in Italia non c’è la festa del primo giorno di scuola?

Sono tanti i bambini e ragazzi ucraini che si apprestano ad affrontare il primo giorno di scuola in Italia, con usanze un po’ diverse da quelle a cui erano abituati. Ma al di là del “primo giorno” uno dei grandi problemi dell’istruzione in Italia è la dispersione scolastica

Ufficialmente, in Italia, la scuola è già cominciata: dal 5 settembre, infatti, gli studenti della provincia autonoma di Trento sono tornati sui banchi. Vero è, però, che è lunedì 12 il giorno in cui cominciano la maggior parte delle regioni italiane, se non altro in termini di numero di studenti. Vale per tutti, dunque, in questa giornata, l’augurio di un anno scolastico il più possibile sereno e il più possibile in presenza.

Un primo giorno di scuola diverso dagli altri

Sicuramente, questo primo giorno di scuola per tanti studenti non sarà come tutti gli altri: parliamo delle migliaia di bambini e di ragazzi ucraini scappati dalla loro terra a causa della guerra e che, accolti in Italia così come in tutti i Paesi d’Europa, si apprestano a cominciare la scuola con un certo spaesamento e qualche inevitabile paura in più. Lo raccontava ai volontari del Pan di Zucchero di Bolzano una mamma pochi giorni fa: scappata dalla guerra con i sui tre bambini e ospitata in una struttura di accoglienza, la donna confessava la sua paura, condivisa da altre mamme sfollate, di mandare i propri figli alla scuola italiana: una scuola che non conoscono, non sanno come sia organizzata e, soprattutto, che non sanno per quanto i loro bambini frequenteranno. Così, per provare a rassicurarle un po’, volontari e operatori hanno provato a spiegare come funziona la scuola in Italia; ma subito, proprio parlando del primo giorno, le mamme sono rimaste stupite: “Come, non si porta un mazzo di fiori alle maestre? Non bisogna vestirsi eleganti?”. Ma, soprattutto: “I genitori non entrano in classe con i propri bambini?”. A questo punto sono state loro a raccontare a tutti gli altri i ricordi e le usanze del primo giorno di scuola in Ucraina: fiori, bei vestiti e tutti insieme in classe sorridendo felici. Non sarebbe male adottare questa “festa del primo giorno di scuola” anche da noi…

Il dramma della dispersione scolastica

E chissà, forse, che un approccio così non possa anche aiutare a frenare quello che rimane uno dei problemi più grandi della scuola e degli studenti italiani, del quale si parla sempre troppo poco: l’abbandono scolastico. Vita no profit ha dedicato la copertina del numero di settembre proprio a questo tema, raccontando come ogni anno in Italia 100mila ragazzi abbandonino la scuola.
Ma, questo, non è che uno dei dati preoccupanti, a cui si associa il 3,1% di studenti che a scuola sono iscritti ma ci vanno così poco da non essere stati ammessi, per questo motivo, alla classe successiva. Per non parlare delle competenze acquisite, che troppo spesso, dopo percorsi di 13 anni di scuola, sono pari a quelle di un alunno di terza media, in quella che l’Invalsi definisce come “dispersione implicita”.
Una festa il primo giorno di scuola non basterà a cambiare le cose. Ma potrebbe essere un buon inizio.