Italia, primi sei mesi 2018: continua il crollo demografico

Ogni anno “scompaiono” 180mila italiani: cosa potrebbe fare l’adozione internazionale 

Prosegue inarrestabile il crollo demografico in Italia. I dati di metà 2018 indicano che la tendenza al declino prosegue. Non solo in Italia, ma in tutta Europa: se dal 2008 in poi il calo della natalità ha investito in pieno il Sud e l’Est europei, i Paesi germanofoni (Germania e Austria), hanno mostrato dati diversi probabilmente solo grazie all’immigrazione.

Tornando al nostro Paese, nel 2017 erano nati 458mila bambini, nei primi sei mesi di quest’anno ne sono arrivati poco meno i 212 mila. Il calo percentuale è del 3,8%. Un tracollo. Se questa tendenza trovasse conferma nei dati sull’intero anno si arriverebbe a fine dicembre a circa 441 mila nascite, dunque 17 mila in meno rispetto allo scorso anno.

Non solo. Il dato rappresenterebbe il minimo dall’Unità d’Italia, ovvero dal 1861. Il record di nascite nel nostro Paese si aggira su un milione di nuovi nati all’anno (raggiunto a metà degli anni Sessanta).

La discesa sotto il tetto dei 500mila nati si è raggiunta per la prima volta nel 2015. Ora si preparerebbe dunque a sfondare con decisione una nuova soglia, quella delle 450 mila unità. Ogni anno, come sottolineato anche dal presidente del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, è come se una bomba uccidesse in un sol colpo 180mila italiani, “le dimensioni di una città come Modena, Reggio Calabria o Reggio Emilia”…

Nel mondo – commenta il presidente di Ai.Bi., Marco Griffinici sono milioni di minori abbandonati, specialmente nel continente africano, che non vedono l’ora di diventare figli. E l’adozione internazionale potrebbe contribuire a risolvere non solo la  speranza di chi attende una famiglia o chi spera di diventare genitore, ricordiamo che in Italia ci sono più di cinque milioni di coppie sposate senza figli, ma anche una parte del futuro del nostro paese . In Italia si può venire non solo sui barconi da clandestini , rischiando la vita , ma accolti e amati come figli! Occorre però  la determinazione  politica di iniziare a considerare l’ adozione internazionale in maniera differente da ciò che è sempre stata sino  ad ora . Non un fatto riservato esclusivamente a quella sola famiglia adottante, ma un’azione tremendamente sociale, che riguarda cioè tutta la nostra società“.