Kenya. Genitori a scuola di reintegrazione familiare: il passo in più della accoglienza

Nell’ambito del progetto sostenuto dall’azienda bresciana Elektrovent, un momento di formazione e confronto ha riunito 20 genitori per promuovere il rientro dei rispettivi figli dall’orfanotrofio alla loro famiglia, ora diventata finalmente un ambiente familiare sano e accogliente

Presso l’orfanotrofio Shelter Children’s Home, in Kenya, si è recentemente tenuto un importante incontro formativo con 20 genitori, nell’ambito del progetto Occhi di Speranza sostenuto dall’azienda bresciana Elektrovent.

I genitori nel processo educativo

L’iniziativa ha avuto come obiettivo principale il rafforzamento del ruolo genitoriale nel processo educativo e di crescita dei minori. Minori che, nei casi in questione, si trovano in orfanotrofio proprio per il fatto che le condizioni familiari di provenienza, per diverse ragioni, non ne permettevano una loro permanenza all’interno
Durante la giornata, è stato evidenziato quanto sia cruciale il coinvolgimento attivo dei genitori nella vita quotidiana dei figli. Il dialogo ha toccato temi fondamentali come la disciplina, l’educazione e il benessere generale dei bambini, sottolineando la responsabilità che ogni madre e padre hanno nel garantire un ambiente sano e amorevole. I genitori sono stati incoraggiati ad assumere un ruolo sempre più consapevole, presente e responsabile.

La possibilità di tornare in famiglia

Uno dei momenti più significativi dell’incontro è stato il confronto sul tema della reintegrazione familiare. È stato ribadito con forza che, ogni volta che le condizioni lo permettono, è fondamentale favorire il ritorno dei bambini all’interno del proprio nucleo familiare. Crescere in una famiglia accogliente e sicura è un diritto imprescindibile per ogni minore e rappresenta una condizione essenziale per il suo sviluppo armonioso.
La disponibilità dei genitori ad accogliere le visite domiciliari del team di Ai.Bi. e Shelter è stata accolta con entusiasmo.
Questi incontri rappresentano un passaggio cruciale per valutare l’idoneità delle condizioni familiari e per rafforzare i legami affettivi tra i bambini e le loro famiglie d’origine.

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