Kenya. Il Covid fa aumentare le gravidanze adolescenziali e gli abbandoni scolastici

La pandemia sta avendo conseguenze molto pesanti in Kenya. Al di là dei morti, la conseguente crisi economica e sociale ha colpito in particolar modo i soggetti più vulnerabili come i minori

L’impatto del Covid viene quotidianamente monitorato aggiornando il numero dei contagi, dei ricoveri, dei morti… Ma gli effetti che questo pandemia provoca all’interno di un Paese e di una società vanno ben al di là. Specie se si tratta di Paesi più poveri, con meno risorse e, magari, già minati da dinamiche interne complicate.

Crisi economica, gravidanze e abbandoni scolastici

In Kenya, il primo caso di COVID-19 è stato registrato nel marzo del 2020. Il Paese ha adottato misure rapide per contenere la sua diffusione, anche attraverso coprifuoco, restrizioni di viaggio e chiusura dei mercati. Misure che in larga misura sono riuscite a contenere il virus, ma che hanno anche avuto un impatto economico devastante. Il reddito di molte famiglie si è drasticamente ridotto, se non è del tutto scomparso, con la conseguenza che coloro che già erano tra i più vulnerabili si sono ritrovati a essere i più colpiti.
Le famiglie hanno dovuto affrontare un aumento della povertà, iniziando a mettere in atto pericolose strategie e comportamenti violenti che mettono a rischio il benessere dei bambini e dei giovani.

Più di 100.000 adolescenti in sole quattro contee sono rimaste incinte l’anno scorso, in maniera non volontaria. È preoccupante che la maggior parte delle ragazze di età compresa tra i 10 e i 19 anni si sia poi sposata a causa della gravidanza, mentre altre sono rimaste incinte e hanno subito dei matrimoni forzati, come afferma uno studio della Presidential Policy and Strategic Unit pubblicato recentemente.
L’indagine, che ha studiato l’impatto del Covid-19 sugli adolescenti nelle contee di Kisumu, Nairobi, Wajir e Kilifi tra giugno-agosto 2020 e febbraio di quest’anno, ha stabilito che 250.000 ragazze e 125.000 ragazzi non hanno ripreso a studiare quando le scuole hanno riaperto. Stare fuori dalla scuola ha esposto il 52% dei ragazzi e il 39% delle ragazze alla violenza fisica, mentre la violenza sessuale è stata vissuta quasi esclusivamente da ragazze adolescenti.
Il rapporto afferma che tre quarti degli adolescenti intervistati hanno riferito che la violenza è aumentata rispetto al periodo pre-Covid-19, un risultato della perdita di posti di lavoro e del reddito per genitori e tutori.

Aiuta dal mondo e il Sostegno a distanza di Ai.Bi.

In un programma finanziato dai governi di Finlandia, Italia, Svezia e Regno Unito, l’UNICEF ha fornito alle famiglie trasferimenti in contanti per migliorare la sicurezza alimentare, l’accesso ai servizi sanitari e per mantenere i bambini a scuola.

Ai.Bi. dal canto suo, continua a portare avanti i suoi progetti sul territorio, a cui chiunque può contribuire attraverso il Sostegno a Distanza: con 25 euro al mese, meno di un caffè al giorno, si può dare una speranza in più ai bambini del Kenya.