Kenya. Quel pianto dopo l’incontro con la “mia” bambina

Ilaria è una sostenitrice che ha attiva un’adozione a distanza per Mercy, ragazzina che vive allo Shelter Children’s Home, in Kenya. Durante un viaggio in Africa ha potuto andare a trovarla: “Mi rendo conto di non aver portato nulla – racconta. Ma di essere stata io a ricevere un grande dono”

Quando l’ha vista arrivare ha sgranato gli occhi. Dopo ha capito: quella giovane donna che le stava andando incontro, sorridendo, era la sua sostenitrice a distanza, la persona che da circa un anno la accompagna negli studi, nella crescita, nella vita.
Mercy è una ragazzina keniota che vive in un Centro in cui sono ospitati 140 minori abbandonati, in difficoltà familiare, bambine salvate da matrimoni precoci: è lo Shelter Children’s Home, situato in una terra masai a una trentina di chilometri da Nairobi.
Ilaria è la sua sostenitrice, una giovane donna che di professione è artista e formatrice, sostiene diversi progetti di cooperazione internazionale in aree svantaggiate del mondo e che da qualche tempo sognava di incontrare la “sua” ragazzina: “Sono appena rientrata dal Kenya  – racconta – e sento ancora l’emozione fortissima che ho provato io, così come lo stupore di Mercy nel vedermi”.
Ilaria aveva espresso il desiderio di incontrare Mercy agli operatori SAD di Ai.Bi. e al referente dell’associazione in Kenya. “La mia trasferta poteva essere complicata a causa delle elezioni in corso nel Paese. Mi avevano allertata sulla possibilità di scontri a Nairobi, ma in realtà tutto è filato liscio. Sono atterrata a Mombasa e dopo alcuni giorni di visita in autonomia ho contattato Antonio Raimondi (cooperante di Ai.Bi. in Kenya n.d.r.) che ha organizzato la visita e mi ha accompagnato allo Shelter”.
Prima di incontrare Mercy, però, Ilaria ha potuto vedere e toccare con mano in cosa consiste il progetto sostenuto da lei e da altri donatori, capendo meglio “come un sostegno a distanza si sviluppa sul campo, nel concreto di ogni giorno”.

L’incontro con la propria “figlia” adottata a distanza

Quel giorno di fine agosto, verso la fine della mattinata, a Ilaria è stato offerto il pranzo e, dopo la visita, un’educatrice è andata a chiamare Mercy.
“Io ero emozionantissima e credo anche Mercy – racconta entusiasta. Anche se era a conoscenza della mia visita, era come sorpresa. Chissà, magari non pensava potesse essere possibile! In effetti anche per me si è trattato di un sogno realizzato. Quando mi è saltata al collo abbracciandomi forte… mi pareva di svenire dall’emozione!”.
Ilaria e Mercy hanno trovato così un momento per stare insieme e parlare, con l’aiuto degli educatori. Ilaria ha portato qualche capo di abbigliamento per la ragazzina, e per i bambini del centro quaderni e matite colorate: “Perché nella prima lettera che mi aveva scritto, Mercy raccontava di voler diventare un’artista. Ho trovato una coincidenza con le mie passioni”.

Oggi, ricordando quell’incontro, Ilaria racconta: “È stata un’esperienza che mi sento di consigliare, se ci sono le possibilità. Incontrare questa umanità, questa bellezza, ha dato il senso al mio viaggio in Africa, dove da tempo avevo desiderio andare. Mi rendo conto di non aver portato nulla, ma di essere stata io a ricevere un grande dono”.

Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio in Kenya

Mercy è la beneficiaria di un’Adozione a distanza personalizzata, ma con il progetto “Adotta a distanza i minori di un orfanotrofio in Kenya”, tutti gli ospiti dello Shelter possono essere sostenuti nel frequentare regolarmente la scuola e costruire un futuro migliore. Il sostegno a distanza, che parte da 0,83 centesimi al giorno, permette di pagare le tasse scolastiche, il costo dell’uniforme, i libri e tutto quanto è necessario per lo studio; i minori inoltre ricevono ogni giorno pasti bilanciati e sono controllati dal punto di vista sanitario.
E poi, perché no… c’è sempre la possibilità di andare a trovarli!