Kenya. Il progetto Ai.Bi & Elektrovent: il futuro fuori dall’orfanotrofio ora non fa più paura!

Per il terzo anno consecutivo l’azienda bresciana Elektrovent sostiene il progetto di Ai.Bi. in Kenya, contribuendo in maniera determinante a sostenere i minori dell’orfanotrofio Shelter Children’s Home e accompagnarli verso il reinserimento in società

In Kenya, al centro Shelter Children’s Home, circa 140 tra bambini e ragazzi abbandonati hanno una casa, in attesa di trovare o ritrovare una famiglia. È una casa costruita in terra Masai, nella contea di Kajiado, dove possono giocare, partecipare a varie attività, andare a scuola, essere accuditi e seguiti da specialisti nella loro crescita. Alcune ragazzine ospiti del centro hanno subìto mutilazioni genitali o sono state salvate da matrimoni precoci e, quindi, ricevono cure appropriate per affrontare e superare traumi profondi.
Per ciascuno di loro la vita al di fuori della famiglia non è semplice ma Ai.Bi. li protegge e li accompagna in ogni necessità: dai bisogni sanitari e nutrizionali al supporto psicologico, dall’adeguamento e ristrutturazione degli spazi in cui vivono alla formazione dello staff incaricato della gestione del centro e della cura dei bambini.
Si tratta di un progetto complesso, che richiede costanza e continuità, soprattutto per quei ragazzi e per quelle ragazze che avvicinandosi alla maggiore età dovranno essere pronti per l’autonomia una volta usciti dall’istituto.
In questo tipo di interventi, impegnativi dal punto di vista delle risorse umane ed economiche, le aziende sponsor rivestono un ruolo determinante, specie se diventano dei partner strategici di lungo periodo, che concorrono – tanto quanto Ai.Bi. – alla buona riuscita del progetto. In concreto, contribuiscono a garantire un presente e un futuro migliore a tanti bambini e giovani.

L’esempio virtuoso di Elektrovent

“Siamo felici di essere ancora una volta a fianco di Ai.Bi. e di “Occhi di speranza” – dicono Marco Poggiato e Alberto Basso, genitori adottivi e titolari di Elektrovent, azienda di Soaino del Lago (Brescia) che produce ventilatori industriali -. Abbiamo rinnovato il nostro sostegno per il terzo anno consecutivo, consapevoli di permettere all’organizzazione di portare a termine il lavoro svolto negli anni precedenti, resi più difficili anche a causa della pandemia. Sappiamo quanto sia fondamentale essere vicini, con un approccio individuale, a tutti questi ragazzi”.
Grazie al supporto dell’azienda bresciana, molto è già stato realizzato fino a oggi, sia in quanto a spazi sia per quanto concerne la formazione del personale: cucina e refettorio del centro sono stati ristrutturati per adeguarli alle norme igienico sanitarie; sono stati formati 26 operatori sociali sui sistemi di tutela e protezione dell’infanzia in stato di abbandono così come stono stati accompagnati alla genitorialità responsabile 40 famiglie di origine dei ragazzi.

Dall’accompagnamento in orfanotrofio alla “spinta” verso il futuro

La formazione degli operatori è parte essenziale dell’intervento sul lungo periodo in quanto allo Shelter Children’s Home vivono anche molti adolescenti e giovani che si apprestano ad affrontare la vita adulta: le figure professionali locali hanno appreso la modalità di presa in carico dei minori, dal loro ingresso al centro fino all’accompagnamento verso l’indipendenza e l’inserimento lavorativo.
Non da ultimo, sono stati portati avanti un percorso di empowerment per una trentina di ragazzi e ragazze, dai 12 ai 14 anni, e uno di orientamento per studenti, così da rafforzare le loro capacità personali e interpersonali in vista della vita futura. Per i giovani più grandi – i cosiddetti careleavers che usciranno dal sistema di protezione – è previsto invece un percorso individuale di orientamento alla vita e al lavoro.
“L’autonomia e l’indipendenza lavorativa dei giovani sono traguardi fondamentali da raggiungere e siamo orgogliosi di poter contribuire a questo obiettivo”, concludono i titolari di Elektrovent.
Il progetto “Occhi di speranza” prosegue con una serie di azioni legate al miglioramento della qualità della crescita e della vita dei bambini. Per ridurre la diffusione della malaria e migliorare le condizioni igienico-sanitarie i dormitori saranno dotati di armadi e di spazi meno umidi; per garantire alimentazione adeguata ai bambini, sarà potenziata l’attività produttiva della fattoria dove già si coltiva frutta e verdura: sarà avviato un allevamento di pollame così da inserire nella dieta dei bambini alimenti proteici (uova, carne di pollo).
Infine, caratteristica di ogni progetto di AiBi, il reinserimento familiare – che sia con un genitore o parente prossimo o con una famiglia affidataria – è il fine ultimo del progetto: uno sguardo di speranza, gli occhi della famiglia.