Una ricerca nazionale condotta nel 2010 e appena pubblicata mostra che il 32% delle ragazze e il 18% dei ragazzi dichiara di aver subito violenze sessuali.

In Kenya la violazione dei diritti dei minori rappresenta un problema sociale di notevoli dimensioni che non puo’ piu’ essere trascurato.

A mostrarlo e’ un recente sondaggio, condotto nel 2010, in cui sono stati coinvolti quasi tremila ragazzi e ragazze di eta’ compresa fra i 13 e i 24 anni. I risultati sono allarmanti e richiedono una tempestiva risposta sia da parte della societa’ civile che da parte del governo.

Circa il 70% dei giovani e delle giovani dichiara di aver subito violenze fisiche, mentre il 30% di loro afferma di aver subito l’umiliazione di violenze emotive.

Un triste particolare e’ che nella maggior parte dei casi colui o colei che abusa di un minore e’ una persona vicina al bambino, una persona della quale il minore si fida: fidanzati, vicini di casa, amici o parenti rappresentano a volte una minaccia per bambine e bambini che faticano a difendersi. Tali violenze rappresentano difficili traumi da superare e le consegueze di questi abusi si possono ripercuotere a livello emotivo, fisico e comportamentale.

Fra i giovani intervistati sentimenti come ansia, depressione e pensieri suicidi erano molto frequenti, senza dimenticare le delicate condizioni fisiche che a volte peggiorano a causa degli abusi. Inoltre il Direttore Paese di Unicef, Marcel Rudasingwa, afferma che le vittime di tali maltrattamenti, una volta raggiunta l’eta’ adulta, potrebbero sviluppare la propensione a comportamenti a rischio che a loro volta hanno subito da bambini, alimentando un circolo vizioso difficile da spezzare senza l’aiuto di internventi esterni.

E’ per questo che ora che la ricerca e’ stata presentata ufficialmente dal Ministero di Genere, dei Bambini e dello sviluppo sociale qualcosa nella societa’ Kenyota si dovra’ smuovere, in nome di tutti quei bambini e di quelle bambine che faticano a far sentire la propria voce.