Kiev. Storica visita dei leader di Italia, Francia e Germania: la speranza

Con un viaggio notturno dalla Polonia, Draghi, Macron e Scholz sono andati in Ucraina, dimostrando l’unità dell’Europa nel sostegno alla popolazione da ormai quasi 4 mesi in guerra con la Russia

La foto è già una di quelle che a fine anno verranno ripescate per ricordare i momenti più significativi vissuti nell’arco degli ultimi 12 mesi: Mario Draghi, con un golf blu, Olaf Scholz, con una camicia scura a maniche corte, ed Emmanuel Macron, in camicia bianca, seduti sul treno dagli arredi un po’ retrò, se non per un grosso schermo incastonato nel legno degli armadi, in viaggio notturno verso Kiev. I tre leader dei più importanti Paesi dell’Europa, infatti, sono in visita in Ucraina: una visita che, prima ancora che per accordi concreti e decisioni che verranno eventualmente prese e comunicate in seguito, ha un valore simbolico importante: segnala che l’Europa, unita, dà ancora una volta il suo sostegno all’Ucraina e si schiera accanto al Paese invaso dalla Russia ormai quasi 4 mesi fa.

Draghi Macron Scholz: una visita per dimostrare l’unità dell’Europa

Lo ha sottolineato Macron appena sceso dal treno: “Siamo venuti – riporta il Corriere della Sera – per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili”.
E a sottolineare il valore prima di tutto simbolico del viaggio c’è anche la prima tappa scelta dai leader: non la capitale Kiev, ma la città di Irpin, a lungo bombardata dai russi nelle prime fasi della guerra e in seguito liberata con il ritiro delle truppe di Mosca.
Poi, nella capitale, si terranno gli incontri con il Presidente Zelensky e gli altri rappresentanti del governo, anche se i dettagli dell’agenda non sono stati rivelati.

Armi e grano al centro dell’incontro

Con ogni probabilità al centro delle discussioni, al di là della richiesta di armi da parte dell’Ucraina che viene ribadita in continuazione, ci sarà la questione del grano, bloccato in quantità nei porti sul Mar Nero e la cui mancata consegna rischia di innescare una crisi alimentare internazionale.
Difficilmente, invece, ci si possono aspettare particolari progressi sul fronte delle possibili trattative tra Ucraina e Russia: troppo distanti le posizioni tra un invasore che almeno fino a che non avrà conquistato tutto il Donbass difficilmente si fermerà, e un aggredito che ha più volte affermato di non essere disposto a cedere un solo centimetro del proprio territorio.
L’incontro in corso a Kiev è stato preparato a lungo dalla diplomazia dei vari Paesi e, oltre a sottolineare l’unità dell’Europa, affievolitasi nelle ultime settimane con le difficoltà nell’accordarsi sull’ultimo pacchetto di sanzioni, è particolarmente importante soprattutto per l’Italia, coinvolta a pieno titolo in un’iniziativa fondamentale che spezza quel “duopolio” Germania – Francia che negli ultimi anni ha caratterizzato la leadership europea.

Foto in apertura: © Ansa