L’Italia senza figli non ha futuro. Anche l’Adozione Internazionale può fare la sua parte

LIAN – Life in Adoption Network ha scomesso su un rilancio di questa importante forma di accoglienza

Un forum, un dibattito sullo stato della famiglia in Italia a 50 anni dall’approvazione della legge sul divorzio (il 1 dicembre 1970). Lo ha organizzato Il Corriere della Sera e hanno partecipato alcune importanti personalità di differente estrazione: lo statistico Roberto Volpi; il demografo dell’Università di Padova Gianpiero Della Zuanna; monsignor Vincenzo Paglia, gran cancelliere del Pontificio Istituto per le Scienze del matrimonio e della Famiglia. Ne è emerso il quadro di una situazione difficile, con un’opinione praticamente unanime nonostante l’eterogeneità dei convenuti: l’Italia si trova oggi in una situazione di individualismo che, unitamente alle problematiche sociali contingenti, ha condotto a un drammatico declino demografico. Ma, senza nascite, non c’è e non può esserci un futuro.

“Il forte declino della natalità – ha detto Volpi – rischia di portarci all’estinzione se non si offrono ai giovani maggiori opportunità di trovare lavoro”. “I legami di sangue – ha detto Della Zuanna – sono ancora molto sentiti nel nostro Paese, ma è necessaria una svolta nelle politiche di welfare per incentivare le persone a sposarsi e procreare”.L’individualismo esasperato – ha detto invece monsignor Paglia – ha prodotto danni molto gravi. Bisogna superare l’egolatria e riscoprire il valore del Noi, il concetto di fratellanza, il legame sociale”.

Ecco che, allora, il superamento di quella “egolatria” denunciata da monsignor Paglia passa anche e soprattutto da una riscoperta di quella Adozione Internazionale che è sempre stato il fiore all’occhiello di un Paese, l’Italia, sempre tra i più accoglienti al mondo nei confronti dei bambini che, nei vari angoli del pianeta, vivono il dramma dell’abbandono o della mancanza di una famiglia. Si stima che siano circa 180 milioni, nel mondo, i bambini senza famiglia. Cinque milioni sarebbero invece, proprio in Italia, le coppie senza figli. Coppie che potrebbero diventare una vera risorsa per quei bambini e, al contempo, per contrastare in parte quell’emergenza demografica da più parti denunciata. Il futuro dell’Italia può così, almeno in parte, essere rappresentato dall’Adozione Internazionale, quella meravigliosa forma di amore e accoglienza che merita, dopo anni difficili, di essere rilanciata.

Con questo precipuo scopo è nato LIAN – Life in Adoption Network, una partnership di cinque enti autorizzati capace di operare in 50 Paesi esteri con ben 33 sedi in Italia. Una realtà, quella degli enti LIAN che, negli ultimi 20 anni, ha contribuito a realizzare circa 12mila adozioni. Fanno parte di LIAN: Ai.Bi. – Amici dei Bambini; ASA Onlus; Ariete Onlus, CIFA; Fondazione Patrizia Nidoli. Una stella, quella presente nell’emblema di LIAN, che, come una cometa, accende una luce di speranza per un Paese che ne ha tanto, tantissimo bisogno.