La Camera approva con voto unanime l’assegno unico per ogni figlio. 200 euro al mese da zero a 21 anni

Esulta il Forum delle famiglie. Marco Griffini (Ai.Bi.): “Ora pensare anche a chi i figli non può averli, riformando l’Adozione Internazionale”

Il primo “sì” alla legge delega per l’assegno unico per ogni figlio è stato unanime. Il voto alla Camera dei deputati di ieri ha presentato, infatti, un verdetto chiaro e netto: 452 parlamentari favorevoli, nessuno contrario. L’iter parlamentare ora proseguirà, con la consapevolezza che, finalmente, la strada sembra in discesa. L’assegno unico per ogni figlio, come configurato, sostituirà tutti i sostegni attualmente previsti per famiglie e genitori divisi in bonus, detrazioni e prestiti agevolati. Sarà un assegno mensile che verrà corrisposto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo anno di età di ciascun figlio, ad eccezione della figlia o del figlio disabile per il quale non sussistono limiti di età. A partire dal terzo figlio sarà maggiorato e per figli disabili l’assegno può crescere anche del 50%. “La famiglia – spiega inoltre un articolo su Il Corriere della Sera potrà anche scegliere di ricevere l’assegno oppure ottenere un credito d’imposta. Dal diciottesimo anno d’età e fino al ventunesimo l’assegno calerà e potrà essere ricevuto direttamente dal figlio ormai maggiorenne”.

Assegno unico per ogni figlio: ipotesi tra 200 e 250 euro secondo il ministro Bonetti

Per il valore dell’assegno, “si era fatta un’ipotesi fra 200 e 250 euro, in una prima simulazione. Importante è che le famiglie potranno contare su questa cifra, tutti i mesi, erogata con semplicità”, ha spiegato il ministro della Famiglia, Elena Bonetti. “Non c’è un solo no. C’è una sorprendente e bellissima unanimità – ha commentato soddisfatto al quotidiano Avvenire Gigi De Palo, presidente di quel Forum delle famiglie che a questo risultato lavorava da trenta mesi – Le famiglie italiane hanno fatto goal. È finito il primo tempo e andiamo negli spogliatoi in vantaggio. E questa volta la chiudiamo e cominciamo a scrivere sul serio una pagina di storia. Il sì definitivo di palazzo Madama mi pare una formalità. La sfida vera è su che cosa fare dopo. Su come correre verso il futuro”. Il nodo delle risorse, secondo il presidente del Forum, si lega a quello dei fondi europei. “C’è l’Europa che ci indica una strada – ha detto infatti De Palo – e c’è il Recovery fund che libererà risorse. Ora la sfida entra nel vivo e l’assegno unico- universale è solo la base di partenza. Sono le fondamenta di una casa grande sulle quali si può, anzi si deve, costruire il resto: il family act, una politica seria per la natalità e una vera riforma fiscale che dovrà mettere fine ad anni di discriminazione verso le famiglie italiane”.

Assegno unico per ogni figlio da 200 euro. Si pensi anche all’Adozione Internazionale

Tra chi esprime soddisfazione per la nuova misura, c’è anche il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini. “Trovo molto positivo che sia stato raggiunto questo primo passo concreto nella lotta alla denatalità – dice – che è il problema principale di questo Paese. Tuttavia bisogna pensare anche a chi i figli non potrà averli naturalmente: in Italia ci sono almeno tre milioni di coppie sterili. Per queste persone è necessaria una riforma della Adozione Internazionale, che è lo strumento che coniuga perfettamente le due esigenze della nostra umanità: dare una famiglia a chi, purtroppo, non ce l’ha più e dare dei figli a chi, una famiglia, intende costruirla”.