Recovery fund. Griffini (Ai.Bi.) “Ora via alla riforma dell’Adozione Internazionale”

 Griffini: “È venuto il momento di riformare anche l’Adozione Internazionale nel nostro Paese, ripartendo da dieci semplici regole: meno burocrazia, bonus alle famiglie e dal 2021 la gratuità delle Adozioni Internazionali”. Ecco il decalogo stilato dal presidente di Ai.Bi. per una concreta e possibile ripartenza.

 

È arrivato il momento della ripartenza. L’accordo sui 209 miliardi del recovery fund, che giungeranno in Italia può segnare una svolta per la ripresa del settore delle Adozioni Internazionali, ma occorre urgentemente una riforma.

L’Europa ci chiede di fare delle riforme per non sprecare i fondi in arrivo e per investirli bene, trasformando l’Italia da un Paese con una natalità vicina allo zero ad una Nazione che investe nel futuro, nelle nuove generazioni e nei figli. In Italia, un Paese dove l’Adozione Internazionale, è stata da sempre il fiore all’occhiello dell’accoglienza familiare si è passati dalle oltre 4 mila adozioni annuali del 2010 alle meno di mille del 2019 e si rischia, per il 2020, di scendere sotto quota 500. Sembra evidente quindi la necessità di attuare urgentemente una riforma e l’Adozione Internazionale può essere un’ottima opportunità per costruire il futuro dell’Italia.

Questi soldi ci sono stati dati per essere spesi bene – sottolinea Marco Griffini presidente di Ai.Bi. Il nostro Paese è ancora oggi secondo solo agli Stati Uniti, nel mondo per numero di Adozioni Internazionali, anche se, negli ultimi anni il sistema ha vissuto un momento di stallo su cui non ha giovato l’emergenza sanitaria in atto. – continua il Presidente Ai.Bi. – è ora di ripartire. L’adozione internazionale può essere una ottima opportunità per contribuire a costruire il futuro dell’Italia: se sostenute le famiglie italiane hanno dimostrato di “sapercela fare”, non per niente l’Italia è stata sempre la prima nelle classifiche dell’ Adozione Internazionale in proporzione alla sua popolazione e seconda assoluta dopo gli Stati Uniti. Occorre però una urgente riforma” .

Una riforma che per essere efficacie dovrà tenere conto di 10 principi fondamentali.

  1. Sburocratizzazione del sistema che si ottiene con la banale applicazione della legge 476/98, totalmente disattesa in questi ultimi anni, da servizi pubblici e Tribunali dei minorenni , per quanto riguarda l’obiettivo della stessa che era fissare dei tempi certi e sicuri affinché la burocrazia non potesse rallentare il percorso.
  2. La realizzazione di un sistema di canali paralleli tra i servizi degli enti pubblici e quelli degli enti autorizzati, per la gestione dell’attività di formazione delle coppie.
  3. L’eliminazione del passaggio burocratico dell’idoneità giudiziaria, rilasciata dal Tribunale per i minorenni, a beneficio di una commissione regionale che valuti il percorso di formazione compiuto dalla coppia candidata, in ciò adeguandoci a quanto avviene, oramai da anni, in tutti gli altri paesi europei.
  4. L’erogazione di un bonus di 10mila euro per tutte le coppie che abbiano compiuto un adozione nell’anno in corso.
  5. La  completa gratuità delle stesse a partire dal 2021, inserendo l’Adozione Internazionale nell’ambito della politica estera dell’Italia. In tale ottica i fondi necessari per la gratuità saranno a carico del ministero degli Affari esteri, essendo l’Adozione Internazionale un vero e proprio progetto di cooperazione internazionale,
  6. Il passaggio della Commissione Adozioni Internazionali dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Ministero degli Affari Esteri è poi altro punto fondamentale.
  7. La Commissione Adozioni Internazionali  dovrà essere presieduta da un ambasciatore.
  8. Per ogni ambasciata italiana dovrà essere prevista la figura di un funzionario addetto in modo esclusivo alle pratiche di adozione internazionale.
  9. Vanno poi elevati i requisiti per gli enti autorizzati, affinché sia eliminata la realtà di enti “personali” e favorita al massimo la creazione di consorzi fra enti, al fine di creare economie di sistema. Inoltre ogni ente autorizzato dovrà poter operare in tutto il mondo purché venga accreditato dalle autorità locali dei Paesi esteri. Non dovrà più essere necessaria un’autorizzazione specifica per ogni singolo Paese.
  10. Infine si dovrà istituire un gruppo di lavoro parlamentare al fine di stabilire linee operative per arrivare all’attivazione dell’adozione europea mediante la quale le coppie di un singolo Paese membro potranno adottare in qualsiasi Paese europeo senza dover ricorrere alle procedure dell’Adozione Internazionale. Dovrà essere istituita a tale fine una banca dati europea dei minori dichiarati adottabili in tutti i 27 stati membri.