La carica dei 101! Le Adozioni internazionali di Ai.Bi. aumentate del 35% nei primi sette mesi del 2015.

adozioni-internazionaliCon l’ ingresso in Italia di 101 bambini provenienti dai principali Paesi dell’Asia, dell’America e dell’Est Europa, Ai.Bi, Amici dei Bambini ha superato la vetta immaginaria delle 100 adozioni internazionali realizzate nei primi sette mesi del 2015.

Un aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, pari al 34,7%. Nel 2014, infatti, “solo” 75 bambini sono stati adottati da 57 coppie: numeri superati quest’anno con i 101 minori accolti da 76 coppie.

Risultato che da atto del grande sforzo che sta compiendo Ai.Bi. in tutti i suoi Paesi per contrastare la crisi della adozione internazionale e soprattutto della fiducia incontrastata da parte delle famiglie e delle coppie che continuano a rivolgersi ad Amici dei Bambini per accogliere in casa un bambino abbandonato.

In assoluto l’area da cui è arrivato il maggior numero di bambini è l’America. Da gennaio a luglio 2015, sono stati adottati 41 bambini (contro i 28 dell’anno scorso) da 25 coppie (contro le 18 dell’anno scorso) provenienti dal Perù (13), Colombia (12) e Brasile (10)  con un incremento totale del 46,4%.

A ruota segue l’Est Europa: hanno trovato una famiglia 33 bambini (rispetto ai 19 dell’anno scorso) e 24 sono state le coppie che li hanno accolti in casa (contro i 12 del 2014). La “palma” della generosità va alla Bulgaria (con 16 bambini), la  Federazione Russa (15) e la Romania (1)

A seguire la Cina con i 25 bambini (contro i 22 del 2014) accolti da altrettante famiglie e l’Asia con uguali percentuali (25 minori accolti da altrettante coppie) con un incremento positivo del 13,6%.

Un risultato positivo e che si carica ancora di più di significato soprattutto alla luce del fatto che Ai.Bi. ha ripreso gli incarichi per le adozioni internazionali il 23 febbraio 2015 dopo il blocco in vigore da ottobre 2014 quando (constatata la situazione di estrema precarietà legislativa e istituzionale in cui versava la realtà delle adozioni internazionali), Ai.Bi. aveva deciso di sospendere l’accettazione di nuovi mandati.

In quel momento, infatti, non si era in grado di assicurare di poter accompagnare le coppie lungo tutto l’iter adottivo nel modo efficace e sereno richiesto da questo tipo di percorso, già di per se complesso.  Una legge troppo vecchia che il Parlamento non pareva intenzionato a riformare, scarsi se non del tutto assenti controlli sulla trasparenza contabile di chi opera in questo settore, una Commissione per le Adozioni Internazionali gestita in modo individualistico anziché collegiale, il completo disinteresse da parte della politica per una realtà come quella, appunto, dell’adozione internazionale non lasciavano molti spiragli di speranza.

Nei mesi successivi, però, (a febbraio 2015) riflettendo sulle difficoltà in cui versa proprio il mondo dell’adozione, ci si è resi conto che c’è qualcosa di più importante dei problemi politici e istituzionali che stanno martoriando l’adozione stessa. È il superiore interesse del minore.  Per lui, dunque, ci si è rimboccati le maniche e ripresi i contatti con le famiglie desiderose di avere una guida e un accompagnamento in questo difficile mondo.

Una ripresa che è stata subito premiata dalle coppie che in massa hanno partecipato agli incontri  e corsi formativi. 347 sono state infatti le coppie che hanno partecipato agli incontri informativi  sia di i gruppo che ai, sempre più richiesti , “one to one” agli incontri di primo accesso alle informazioni Primi Passi”ai corsi maturativi .

Dalla ripresa degli incarichi , Ai.Bi. ha accettato già 34 mandati di altrettante coppie che hanno terminato il nuovissimo- e apprezzatissimo –  ciclo di formazione in vigore dal mese di marzo.

Numeri che ci danno la conferma di aver fatto bene a scendere nuovamente in campo e che ci incoraggiano a non mollare con la consapevolezza (e la speranza) che qualcosa, a livello sia civile che politico, si stia finalmente muovendo in questo meraviglioso percorso di accoglienza.