La difesa della famiglia viene dalla Romania.Tre milioni di firme per dire: famiglia “sì”, unioni civili “no”

unioni civiliIl dibattito sulle unioni civili non investe soltanto il nostro Paese. In Romania, infatti, è partita la campagna di raccolta firme finalizzata a sostenere l’iniziativa legislativa dei cittadini per la protezione della famiglia nella Costituzione.

La nazione è consapevole che si sta andando incontro ad un grave rischio: la perdita del concetto di famiglia. È per questo che il disegno di  legge prevede la modifica dell’articolo 48 della Costituzione romena, sostituendo il termine ‘i coniugi’ con l’espressione ‘l’uomo e la donna’.

Una decisione chiara e coerente: non sono ammesse le “unioni civili” né sono riconosciute quelle contratte fuori dalla Romania.

Il diritto romeno, dunque, prevede solo il matrimonio eterosessuale. Chi ha fatto orecchie da mercante al diritto di ogni bambino ad avere un papà e una mamma ha raccolto solo fallimenti. Ci sono stati, infatti, due tentativi di legalizzare le “unioni civili”, ma hanno ottenuto solo una decina di voti, su quasi 600 deputati del parlamento di Bucarest.

Questo nonostante, durante i primi mesi della campagna in difesa della famiglia, i media rumeni, quasi del tutto ostili all’iniziativa, abbiano tentato di metterla in ridicolo. Ora, invece, visto il successo della stessa, i media si sono chiusi in un silenzio assordante sul tema.

Tema caldo anche in Italia. Dopo l’approvazione al Senato del disegno di legge Cirinnà, la sfida in difesa della famiglia è tutt’altro che chiusa. Una recente iniziativa promossa da alcuni deputati di Centrodestra, infatti, richiede l’introduzione della clausola dell’obiezione di coscienza per chi si rifiuterà di celebrare le unioni civili tra persone omosessuali.

Dal caos politico che si è venuto a creare in Italia sulle unioni civili si può uscire solo se si adotta il punto di vista dei bambini, con la consapevolezza che il concetto di famiglia ha costruito saldi valori che non si possono cancellare: difenderli vuol dire di tutelare  il diritto di essere figlio, andando oltre gli egoismi degli adulti.

 

Fonte: Notizie ProVita